26 SETTEMBRE 2013
Lo Stato interviene nel mercato tramite svariati strumenti, imponendo o vietando determinate condotte alle imprese. Ciò avviene perché il mercato stesso “[d]a mero ‘luogo’ deputato allo svolgimento dell’attività economica di scambio, è diventato una ‘istituzione’, con finalità e mezzi propri (un locus artificialis)” che – in assonanza con il pensiero ordo-liberale della Scuola di Friburgo – presuppone un ruolo attivo dello Stato stesso nel regolare il mercato, assicurandone il buon funzionamento. [segue]