29 OTTOBRE 2019
SOMMARIO
SOMMARIO: 1. Le difficoltà alle quali va incontro il tentativo di stabilire se si dia una nuova stagione per il sindacato accentrato di costituzionalità, a motivo della mobilità dei punti di vista e della relatività delle qualificazioni ad essa conseguenti, specie per il rilievo che va assegnato a fattori di contesto nella risoluzione dei casi. – 2. La pluralità delle cause che spingono per il “riaccentramento” del sindacato, il concorso allo stesso offerto dai giudici comuni, tanto in fase di apertura del sindacato stesso quanto in sede di “esecuzione” dei verdetti della Corte, la tendenza viepiù marcata a far prevalere in rilevante misura l’“anima” politica su quella giurisdizionale della Corte. – 3. La spinta data dalle emergenze in genere al “riaccentramento”, col sacrificio che però non di rado si ha delle ragioni della Costituzione davanti alle ragioni delle emergenze stesse, e la motivazione dalla Corte addotta a suo sostegno al piano delle relazioni interordinamentali (note critiche a riguardo dell’indirizzo inaugurato da Corte cost. n. 269 del 2017, per i rischi che esso fa correre alla tipicità dei ruoli istituzionali e gli inconvenienti suscettibili di aversene a carico dei diritti). – 4. Doppia pregiudizialità e riflessi sugli equilibri tra legislazione e giurisdizione (e, perciò, sulla tenuta dello Stato costituzionale). – 5. “Riaccentramento” del sindacato ed abusi nell’utilizzo delle tecniche decisorie (con specifica attenzione alla interpretazione conforme), da parte dei giudici comuni come pure del giudice costituzionale, da se medesimo portato ad assoggettarsi ad un’autentica mutazione genetica. – 6. Notazioni finali a riguardo delle aporie teoriche di costruzione cui dà vita il modo con cui, a giudizio della Consulta, vanno risolte le antinomie tra diritto interno e diritto eurounitario e la sollecitazione che, per effetto dell’“accentramento” del sindacato sulle questioni riguardanti i diritti fondamentali, potrebbe aversene per un complessivo ripensamento della nozione di “valore di legge”, riferita ad ogni atto o fatto di normazione idoneo ad incidere sui diritti stessi.
Abstract (in italiano)
Il contributo offre una ampia e sistematica analisi circa l’attuale configurazione del sistema di costituzionalità a partire dalla verifica della tendenza al c.d. “riaccentramento”, alle cause e ai limiti del processo in atto. Il lavoro si interroga sui prevedibili sviluppi di questa tendenza, mostrando la necessità di verificare se essa si mantenga entro la cornice delineata dalla Costituzione e dalla disciplina normativa ovvero la travalichi, violandola. Le situazioni definite di “emergenza” appaiono capaci di agevolare ed alimentare la tendenza ad una riaffermazione del monopolio accentrato della Corte Costituzionale, ma non sempre quelle della Costituzione sull’emergenza stessa.
La disamina prende avvio con la sentenza della Corte Cost. n. 15 del 1982 avente ad oggetto gli artt. 10 e 11 del d.l. 15 dicembre 1979, n. 625 (misure urgenti per la tutela dell'ordine democratico e della sicurezza pubblica). Questa, ed altre pronunce vengono inquadrate nella stessa logica emergenziale, pur nella eterogeneità delle cause (è il caso della sentenza Corte cost. n. 10 del 2010 e della sentenza Corte cost. n. 238 del 2014). Lunga analisi è, poi, dedicata all’indirizzo giurisprudenziale inaugurato dalla Corte cost. con la sentenza n. 269 del 2017, ai suoi effetti sull’integrazione tra ordinamenti e sul sistema di protezione dei diritti e ai possibili rimedi derivanti da un ripensamento della nozione di “valore di legge”.
Abstract (in inglese)
The essay offers a wide and systematic analysis about the current configuration of the system of constitutionality starting from the verification of the tendency to the so-called "re-centralization", to the causes and limits of the ongoing process. The work questions the foreseeable developments of this trend, showing the need to verify whether it remains within the framework outlined by the Constitution and by the regulatory framework, or it goes beyond it, violating it. The defined "emergency" situations appear capable of facilitating the tendency to reaffirm the centralized monopoly of the Constitutional Court, but not always those of the Constitution on the emergency itself.
The analysis starts with the sentence of the Constitutional Court n. 15 of 1982 concerning the articles 10 and 11 of the legislative decree 15 December 1979, n. 625 (urgent measures for the protection of democratic order and public safety). This, and other rulings are framed in the same emergency logic, also in the heterogeneity of the cases (this is the case of the Constitutional Court sentence no. 10 of 2010 and the Constitutional Court sentence no. 238 of 2014). A long analysis is then dedicated to the jurisprudential address inaugurated with sentence no. 269 of 2017, to its effects on the integration of rights and the system of protection of rights and possible remedies deriving from a rethinking of the notion of "legal value".