07 GENNAIO 2020
SOMMARIO
SOMMARIO: 1. Premessa. Il diritto ad un luogo di culto nella prospettiva della laicità dello Stato. - 2. Il fondamento costituzionale e convenzionale del diritto ad un luogo di culto nella sua relazione con il più ampio fenomeno della libertà religiosa. – 3. Il ruolo della Corte costituzionale nel riconoscimento del diritto ad un luogo di culto. – 3.1. Segue: dal profilo dell’autorizzazione alla possibile discriminazione fondata sulla stipula dell’intesa, fino alla più recente valutazione oggettiva delle esigenze territoriali. – 3.2. Segue: il passaggio a parametri di competenza e la valorizzazione del ruolo degli enti locali, con particolare attenzione alla possibile limitazione-bilanciamento del diritto ad un luogo di culto al cospetto di altre esigenze “costituzionalmente rilevanti”. – 4. Il ruolo della Corte EDU: il riconoscimento del diritto ad un luogo di culto nella Convenzione europea dei diritti dell’uomo secondo la prospettiva del margine di apprezzamento statale. – 5. Conclusioni. Possibili convergenze (giurisprudenziali) ed esigenze di eguale godimento del diritto ad un luogo di culto.
Abstract (in italiano)
Il diritto ad un luogo di culto, compreso nel più ampio concetto di libertà religiosa, va inquadrato nel nostro ordinamento alla luce del principio di laicità dello Stato e della eguale libertà delle confessioni religiose. Esso trova implicito riconoscimento non solo all’interno della nostra Costituzione (nel combinato degli articoli 19 e 8), ma anche nelle carte sovranazionali dei diritti, in particolare nella Convenzione europea dei diritti dell’uomo all’art. 9.
L’indagine condotta nel presente contributo – dopo aver inquadrato le basi giuridiche del diritto ad un luogo di culto, anche tenendo conto delle sue ricadute sociali – si sofferma sull’analisi della giurisprudenza della Corte costituzionale e della Corte europea dei diritti dell’uomo che lo riguarda, al fine di verificare come innanzi ai “supremi giudici dei diritti”, nazionali e sovranazionali, tale diritto abbia ottenuto protezione. In particolare, si cercherà di individuare possibili punti di convergenza o di divergenza nelle posizioni tra le due Corti, anche determinati dal loro diverso funzionamento.
Abstract (in inglese)
The right to a place of prayer, included in the constitutional concept of religious freedom, is framed in the light of the principles of laicism of the State and equal freedom of religious confessions. It is implicitly recognized not only within our Constitution (in combination of articles 19 and 8), but also in the supranational conventions of rights, in particular in the European Convention on Human Rights.
The investigation carried out in this essay focuses on the analysis of the case law of the Constitutional Court and of the European Court of Human Rights that concerns the right to a place of prayer, in order to verify how before the “supreme Courts of rights” this right has obtained protection. In particular, I will try to identify possible points of convergence or divergence in the positions between the two Courts, also determined by their different function.