21 SETTEMBRE 2020
SOMMARIO
SOMMARIO: 1. Delimitazione del tema. Il ruolo della giurisprudenza costituzionale nei conflitti territoriali. – 2. L’orientamento della Corte suprema canadese. – 2.1 La tesi della costituzionalizzazione del diritto di secessione. – 3. L’orientamento della Corte costituzionale italiana. – 3.1 La tesi della incompatibilità della secessione con l’ordinamento democratico. – 4. Notazioni conclusive.
Abstract (in italiano)
Il presente contributo considera il tema del diritto di secessione alla luce dei più recenti dibattiti dottrinali, alimentati dal diffondersi di istanze indipendentiste nelle principali democrazie occidentali.
L’indagine è condotta attraverso la lente della giurisprudenza costituzionale, la quale ha assunto un ruolo centrale, sia nel dirimere le controversie, sia nell’“assorbire” i conflitti politico-istituzionali in ordine a tali questioni. In particolare, due pronunce giurisprudenziali sono risultate emblematiche al riguardo: da una parte, la pronuncia della Corte Suprema canadese del 1998 (2 SCR 217) sul referendum di indipendenza del Québec; dall’altra, la pronuncia della Corte costituzionale italiana n. 118 del 2015, sulla richiesta di indipendenza della Regione Veneto.
La sentenza canadese rappresenta il primo caso di apertura verso un riconoscimento del diritto di secessione; la pronuncia della Corte costituzionale italiana, invece, nega qualsiasi legittimazione alle istanze secessioniste. Su entrambe le posizioni si è prodotto un articolato dibattito dottrinale, di cui si dà conto, nel tentativo di elaborare le principali linee di pensiero sul tema e proporre, in sede conclusiva, qualche ulteriore notazione.
Si tratta di tematiche di straordinaria rilevanza, sul piano della teoria giuridica e su quello delle scelte di politica costituzionale, che coinvolgono, tra l’altro, questioni più ampie legate alla crisi del costituzionalismo e della sovranità, e al complesso rapporto tra democrazia rappresentativa e democrazia diretta.
Abstract (in inglese)
This contribution addresses the issue of the right of secession in the light of the most recent doctrinal debates, fuelled by the spread of independence demands in Western democracies.
The investigation develops through the lens of constitutional jurisprudence, which has assumed a central role in resolving disputes, but also as a forum for the absorption of political-institutional conflict on these issues. In particular, two jurisprudential pronouncements are emblematic of the debate that has developed in the doctrinal sphere: on the one hand, the Reference re Secession of Quebec, [1998], 2 SCR 217; on the other hand, the ruling of the Italian Constitutional Court (n. 118/2015) on the Veneto Region's request for independence.
The Canadian judgement represents the first case of openness towards a recognition of the right of secession; the ruling of the Italian Constitutional Court, instead, denied any openness to the secessionist phenomenon. On both positions there has been an articulated debate, which is given account for to elaborate the main lines of thought on the subject and to propose, in the concluding session, some further reflections.
The issue remains of extraordinary importance, both in terms of legal theory and constitutional policy choices: in fact, it involves broader issues linked to the crisis of constitutionalism and sovereignty, and the complex relationship between representative democracy and direct democracy.