10 DICEMBRE 2020
SOMMARIO
SOMMARIO: Premessa. – 1. Le dimensioni della crescente importanza della figura del dirigente dell’ufficio giudiziario. – 1.1. La progressiva articolazione delle funzioni del dirigente giudiziario. – 1.2. Il tema del potere del dirigente giudiziario. – 1.3. Segue: precisazioni riguardo all’ufficio requirente. – 2. Il conferimento degli incarichi direttivi. – 2.1. La discrezionalità nel conferimento. – 2.2. Dalla discrezionalità alla leggibilità. – 3. Brevi considerazioni conclusive.
Abstract (in italiano)
Partendo da vicende che hanno interessato il CSM ingenerando una riflessione sulla sua riforma, l’articolo si concentra sul tema del conferimento degli incarichi direttivi in un’ottica costituzionale e comparata. L’obbiettivo è duplice: da un lato esso mira a meglio mettere a fuoco le problematiche emerse nelle vicende politiche richiamate; in un’ottica più generale, esso evidenzia alcuni nodi attinenti alle modalità del conferimento degli incarichi direttivi. L’articolo è diviso in due parti. Nella prima riflette sulla crescente importanza degli incarichi direttivi e sulla necessità di qualificare tale importanza. A tal fine è operata una distinzione tra il fenomeno generale dell’espansione delle funzioni dirigenziali giudiziari e il tema del potere che il dirigente esercita all’interno e all’esterno del sistema giudiziario. Ciò permette di sottolineare come il conferimento degli incarichi direttivi sia in Italia politicamente sensibile specialmente con riguardo agli uffici requirenti. Nella seconda, si sofferma sulla discrezionalità nel conferimento degli incarichi direttivi, al fine di sottolineare il carattere recessivo del criterio dell’anzianità e l’esigenza di problematizzare il tema in termini di leggibilità, comprensibilità e congruità di scelte inevitabilmente discrezionali.
Abstract (in inglese)
Starting from recent events that originated a reflection on the need to reform the Italian High Council for Justice, the article reflects from a constitutional and comparative perspective on the appointment of court presidents and chief prosecutors. Its objective is twofold: on the one hand, it aims at better understanding the problems that emerged from the above-mentioned events; from a more general perspective, it aims at highlighting issues relating to the procedures for appointments at such positions. In its first part, the article reflects upon the growing importance of judicial leadership roles and the need to qualify it. A distinction is made between the general phenomenon of the expansion of the relevant functions and the issues related to the power that court presidents and chief prosecutors exercise inside and outside the judicial system. This first allows to underline that appointment is politically sensitive in Italy with special regard to the role of chief prosecutor. In the second part, it focuses on the discretionary nature of appointments of court presidents and chief prosecutors, in order to emphasize the decline of the seniority criterion and the need to problematize the question in terms of readability, comprehensibility and adequacy of inevitably discretionary choices.