27 GENNAIO 2021
SOMMARIO
SOMMARIO: Sinossi. – 1. La parola e la cosa. – 2. Dal “vecchio” al “nuovo” art. 119 Cost.: fu vera gloria? – 3. Le relazioni finanziarie degli enti territoriali sul versante delle entrate (con un’attenzione particolare al profilo della loro territorializzazione). – 4. Le relazioni finanziarie degli enti territoriali sul versante delle spese (con un’attenzione particolare al profilo della loro standardizzazione). – 5. La dimensione finanziaria delle differenziazioni territoriali in atto: le Regioni a statuto speciale, che dispongono di forme e condizioni particolari di autonomia. – 6. La dimensione finanziaria delle differenziazioni territoriali in potenza: le Regioni a statuto ordinario, a cui possono essere attribuite ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia (profili teorici). – 7. (segue) La dimensione finanziaria delle differenziazioni territoriali in potenza: le Regioni a statuto ordinario, a cui possono essere attribuite ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia (profili applicativi). – 8. Conclusioni: una nuova Azione Parallela?
Abstract (in italiano)
La relazione affronta il tema della dimensione finanziaria delle differenziazioni territoriali nella prospettiva del diritto costituzionale. Dopo alcune considerazioni preliminari in ordine all’insuscettibilità di ricondurre le relazioni finanziarie degli enti territoriali, come configurate nella Carta repubblicana, al c.d. federalismo fiscale, viene proposta una breve ricostruzione storico- teorica dell’art. 119 Cost., alla luce delle profonde innovazioni introdotte prima con la l. cost. n. 3/2001 e poi con la l. cost. n. 1/2012. Successivamente, l’analisi tratta i due profili in cui si dispiega l’autonomia finanziaria delle Regioni e degli enti locali e, segnatamente, quello delle entrate e quello delle spese, sul piano dell’attuazione legislativa e dell’applicazione giurisprudenziale. Emergono, a tal fine, due invarianti della disciplina in materia lungo tutta l’età repubblicana, individuabili nel disallineamento tra il versante delle entrate e quello delle spese e, al contempo, nella prevalenza della funzione statale di coordinamento rispetto all’esercizio effettivo dell’autonomia regionale e locale. Una volta inquadrato il tema nei suoi tratti generali, il lavoro passa ad affrontare le relazioni finanziarie delle Regioni a statuto speciale con lo Stato, le quali, in ragione della loro configurazione costituzionale e legislativa, costituiscono il punto più avanzato della dimensione finanziaria in atto delle differenziazioni territoriali nell’Italia del tempo presente. Segue la trattazione della dimensione finanziaria in potenza delle Regioni a statuto ordinario, a cui possono essere attribuite ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia; e, a tal fine, si propone una lettura incrociata dell’art. 116, co. 3, Cost. e (dei princìpi) dell’art. 119 Cost. Vengono così affrontate in chiave critica le recenti proposte di attivazione dell’art. 116, co. 3, Cost. da parte delle Regioni Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto, mettendo in evidenza i profili di disallineamento rispetto ai princìpi dell’art. 119 Cost. dei tre Accordi preliminari e delle tre bozze di Intesa sottoscritti con il Governo, rispettivamente, nel 2018 e nel 2019. Ci si interroga, in conclusione, sul senso di vera e propria inconcludenza che caratterizza la dimensione finanziaria degli enti territoriali nel momento attuale e che sembra ulteriormente aggravato dalla recente emergenza da Covid-19.
Abstract (in inglese)
The presentation addresses the issue of the financial dimension of territorial differentiations from the perspective of constitutional law. After some preliminary considerations regarding the impossibility of overlapping the financial relations of regional and local authorities, as configured in the Italian Constitution, with so-called fiscal federalism, a brief historical-theoretical reconstruction of Article 119 of the Constitution is proposed. Then, the analysis deals with the two profiles in which the financial autonomy of Regions and local authorities unfolds and, in particular, that of revenues and that of expenditures, in terms of legislative implementation and jurisprudential application. To this end, two invariants of the discipline on the subject emerge throughout the Republican period: the misalignment between the revenues and the expenditures and, at the same time, the prevalence of the State coordination function with respect to the effective exercise of regional and local autonomy. Once the topic has been framed in its general features, the work addresses the actual financial relations of the Regions with a special statute with the State, which, due to their constitutional and legislative configuration, represent the most advanced point of the current financial dimension of the territorial differentiations in Italy of the present time. The discussion of the potential financial dimension of the Regions with ordinary statute, to which further forms and particular conditions of autonomy can be attributed, follows. To this end, Article 116, paragraph 3, and (of the principles) of Article 119 of the Constitution are read jointly. The recent proposals for the activation of Article 116, paragraph 3, of the Constitution by the Emilia- Romagna, Lombardy and Veneto Regions are dealt with, highlighting the contradictory aspects with respect to the principles of Article 119 of the Constitution of the three preliminary agreements and the three draft agreements signed with the Government, respectively, in 2018 and 2019. In conclusion, the presentation raises some questions about the sense of inconclusiveness that characterizes the financial dimension of regional and local authorities at the current moment, which seems worsened due to the recent Covid-19 emergency.