14 APRILE 2023
IL LIBRO
Titolo: Il rule of law come problema
Autore: Andrea Pin
ISBN: 979-12-5976-094-4
N. pagine: 208
Anno di pubblicazione: 2021
Editore: Editoriale Scientifica
LA RECENSIONE
Andrea Pin titola il suo libro “Il rule of law come problema. Le sfide dell'Europa centro-orientale della Brexit e del Medio Oriente”: un problema di contenuto (cosa si intende oggi per rule of law?); un problema di circolazione delle regole, e, quindi, di ricezione negli ordinamenti giuridici; un problema politico (quanto costa ai Governanti applicare il rule of law?). Opportunamente, l’autore svolge la ricerca mettendo a confronto gli elementi costitutivi del rule of law con alcuni ordinamenti giuridici in una prospettiva sia diacronica che sincronica.
Nel prendere le mosse dalle origini, Pin richiama Dicey, uno dei padri del costituzionalismo britannico che per primo aveva coniato il concetto di rule of law. Secondo Dicey, questo concetto è anzitutto costituito dalle regole che impongono dei limiti all’autorità nella compressione della libertà personale e della proprietà privata, dall’eguaglianza di tutti dinanzi alla legge e dalla tutela effettiva dei diritti fondamentali. Centrale, in tutto questo, è il ruolo dei giudici e della common law che caratterizzava l’ordinamento inglese distinguendolo da quelli in vigore nel Continente europeo, che invece regolavano le controversie applicando i “principi” giuridici. [continua]
LA REPLICA
Al termine della gentile recensione al mio volumetto Il rule of law come problema, il professor Luigi Melica riprende le aporie che ho incontrato nell’analisi della nozione di rule of law e nella sua applicazione, per chiedersi
Considerando la difficile esportabilità del modello occidentale di costituzionalismo democratico e dato atto di come i diversi autoritarismi se ne siano impossessati a scopi puramente speculativi e di convenienza, ossia fregiandosi di avere una Costituzione senza avere intenzione di consolidarsi democraticamente, la domanda potrebbe essere la seguente: che fine fa il rule of law? Resta unito, nella buona e nella cattiva sorte, al costituzionalismo democratico, oppure, laddove le distanze culturali sono evidenti e i congegni istituzionali che assicurano autonomia e indipendenza al potere giudiziario sono carenti, può ritrovare un suo spazio, divenendo il trait d’union tra le due forme di Stato? Insomma, ciò che nelle conclusioni di Pin costituisce un “problema costituzionale”, se reso più “asciutto” negli elementi costitutivi e portato fuori dal guscio del costituzionalismo democratico, può tornare utile a fini classificatori? Se così fosse, armati di un sano realismo storico-costituzionale, dovremmo tornare ai contenuti e cercare di comprendere che cosa sia davvero irrinunciabile, oggi, per definire il rule of law. [continua]