È con profonda commozione e sincero rimpianto che ho appreso la notizia della scomparsa della Professoressa Lorenza Carlassare. Un rimpianto, immagino, condiviso da tutta la comunità degli studiosi e non solo dei componenti della nostra Associazione.
Difficilmente cancellabile sarà il ricordo della tenace difesa di una rigorosa interpretazione dei principi costituzionali, ben sintetizzata in alcune frasi rinvenibili nella Introduzione ai lavori del secondo dei Convegni organizzato dal “Gruppo di Pisa” (Ferrara, 21 giugno 1991): «la dottrina può funzionare da correttivo in molteplici modi. In primo luogo, a mio avviso, continuando a leggere i testi costituzionali, arricchiti ma non sostituiti dalle pronunzie costituzionali, attenuando così la forza del documento, lo scollamento fra quest’ultimo e il prodotto giurisprudenziale. In secondo luogo, ovviamente collegato al primo, tentando di costruire una diga invalicabile contro la possibile attenuazione della portata e del valore dei principi costituzionalmente enunciati, in modo che il consenso intorno a un loro nucleo forte si consolidi e l’eventuale limite – da parte soprattutto dei pubblici poteri – sia costruito su una nozione definita e per quanto possibile condivisa. In terzo luogo, esercitando una vivace critica della giurisprudenza, mantenendo vigile l’attenzione e aperta, a toni elevati, la discussione» (Libertà e giurisprudenza costituzionale, Torino, 1992, 10 s.). A prescindere dal consenso o dal dissenso su tale posizione, è indubbio che mancherà a chiunque un’interlocutrice del Suo valore.
Ma mancherà soprattutto il sorriso con il quale accompagnava i suoi interventi appassionati e quello sguardo disincantato sulle contraddizioni che hanno attraversato ed attraversano la nostra esperienza costituzionale.
Massimo Siclari
Presidente del Gruppo di Pisa