Abstract (in italiano)
Nel saggio vengono analizzati i più recenti e rilevanti mutamenti che stanno caratterizzando la giurisprudenza costituzionale sul rispetto della discrezionalità legislativa. Attualmente, infatti, è in via di consolidamento un inedito indirizzo giurisprudenziale della Corte costituzionale, che tende sempre più a svincolarsi dalla necessaria sussistenza di un’unica soluzione costituzionalmente obbligata per adottare pronunce di natura manipolativa. Ciò, molto spesso, rappresenta il frutto del protrarsi dell’inerzia legislativa a seguito di precedenti decisioni della Corte in cui vi è stato un embrionale accertamento di incostituzionalità. Questa nuova tendenza emerge in maniera evidente nell’ambito di alcune recenti pronunce intervenute sull’illegittimità costituzionale del quadro sanzionatorio previsto per determinate ipotesi delittuose (come avvenuto da ultimo con la sentenza n. 40 del 2019). Nella parte conclusiva del contributo, si tenterà di mettere in luce come l’ordinanza n. 207 del 2018 – sul noto “caso Cappato” – da questo punto di vista, abbia rappresentato il tentativo di arginare i tempi dell’incerta sussistenza nell’ordinamento di una previsione legislativa già ritenuta incostituzionale.