Abstract (in italiano)
Il presente lavoro intende concentrarsi su un filone specifico della giurisprudenza sovranazionale, che mostra la tendenza della Corte europea dei Diritti dell’Uomo a dichiarare ricevibili sia ricorsi senza il completo esaurimento dei rimedi interni sia ricorsi ‘in via diretta’, ovvero senza l’esperimento di alcun giudizio nazionale. In particolare, si è posta l’attenzione su alcuni casi emblematici in cui la Corte EDU ha dichiarato ricevibili tali ricorsi riguardanti la violazione di parametri convenzionali da parte di una legge (cfr. C. EDU, Parrillo c. Italia, 2015; C. EDU, Costa Pavan c. Italia, 2012) o di un’omissione legislativa (cfr. C. EDU Oliari c. Italia, 2015; C. EDU Azzolina c. Italia, 2017; C. EDU Cordella c. Italia, 2019). L’analisi casistica si è prefissa due obiettivi: a) individuare le circostanze che inducono la Corte di Strasburgo ad un’interpretazione “flessibile” della condizione di ricevibilità di cui all’art. 35, par. 1 CEDU; b) esaminare le conseguenze di tale tendenza sovranazionale sul giudizio costituzionale in via incidentale.