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23 OTTOBRE 2015
Sommario: 1. Premessa; 2. Le “riforme dirette” e le reazioni della dottrina; 2.1 (segue): la natura della legittimazione dei due giudici nominati dal Senato; 3. Le “riforme indirette” e gli effetti del nuovo bicameralismo e del nuovo Titolo V sulla composizione della Corte; 4. Le “riforme mancate” in tema di composizione (e funzionamento) della Corte.
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18 SETTEMBRE 2015
SOMMARIO: 0. Delimitazione del tema e cenni introduttivi – 1. Strict scrutiny e presunzione di illegittimità nella giurisprudenza della Corte Suprema federale statunitense – 1.1. Una definizione minima – 1.2. Una brevissima storia dello strict scrutiny – 1.3. Profili problematici dello strict scrutiny: cenni – 2. Lo scrutinio stretto nella giurisprudenza della Corte costituzionale italiana: lo stato delle cose – 2.1. Le leggi-provvedimento: strict (only) in theory [segue]
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07 GENNAIO 2020
SOMMARIO
SOMMARIO: 1. Premessa. Il diritto ad un luogo di culto nella prospettiva della laicità dello Stato. - 2. Il fondamento costituzionale e convenzionale del diritto ad un luogo di culto nella sua relazione con il più ampio fenomeno della libertà religiosa. – 3. Il ruolo della Corte costituzionale nel riconoscimento del diritto ad un luogo di culto. – 3.1. Segue: dal profilo dell’autorizzazione alla possibile discriminazione fondata sulla stipula dell’intesa, fino alla più recente valutazione oggettiva delle esigenze territoriali. – 3.2. Segue: il passaggio a parametri di competenza e la valorizzazione del ruolo degli enti locali, con particolare attenzione alla possibile limitazione-bilanciamento del diritto ad un luogo di culto al cospetto di altre esigenze “costituzionalmente rilevanti”. – 4. Il ruolo della Corte EDU: il riconoscimento del diritto ad un luogo di culto nella Convenzione europea dei diritti dell’uomo secondo la prospettiva del margine di apprezzamento statale. – 5. Conclusioni. Possibili convergenze (giurisprudenziali) ed esigenze di eguale godimento del diritto ad un luogo di culto.
Abstract (in italiano)
Il diritto ad un luogo di culto, compreso nel più ampio concetto di libertà religiosa, va inquadrato nel nostro ordinamento alla luce del principio di laicità dello Stato e della eguale libertà delle confessioni religiose. Esso trova implicito riconoscimento non solo all’interno della nostra Costituzione (nel combinato degli articoli 19 e 8), ma anche nelle carte sovranazionali dei diritti, in particolare nella Convenzione europea dei diritti dell’uomo all’art. 9.
L’indagine condotta nel presente contributo – dopo aver inquadrato le basi giuridiche del diritto ad un luogo di culto, anche tenendo conto delle sue ricadute sociali – si sofferma sull’analisi della giurisprudenza della Corte costituzionale e della Corte europea dei diritti dell’uomo che lo riguarda, al fine di verificare come innanzi ai “supremi giudici dei diritti”, nazionali e sovranazionali, tale diritto abbia ottenuto protezione. In particolare, si cercherà di individuare possibili punti di convergenza o di divergenza nelle posizioni tra le due Corti, anche determinati dal loro diverso funzionamento.
Abstract (in inglese)
The right to a place of prayer, included in the constitutional concept of religious freedom, is framed in the light of the principles of laicism of the State and equal freedom of religious confessions. It is implicitly recognized not only within our Constitution (in combination of articles 19 and 8), but also in the supranational conventions of rights, in particular in the European Convention on Human Rights.
The investigation carried out in this essay focuses on the analysis of the case law of the Constitutional Court and of the European Court of Human Rights that concerns the right to a place of prayer, in order to verify how before the “supreme Courts of rights” this right has obtained protection. In particular, I will try to identify possible points of convergence or divergence in the positions between the two Courts, also determined by their different function.
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30 GIUGNO 2017
SOMMARIO: 1. Premessa. – 2. Cosa si intende con la locuzione “valutazioni tecnico-scientifiche”? – 3. Il sindacato su “regole” e “norme tecniche” e l’emersione di due nuove categorie di “fatti” che assumono rilievo nel giudizio costituzionale. – 4. Lo scarso rilievo dei precedenti casi di istruttoria formalizzata. - 5. Le leggi in materia scientifica come (nuovo) tipo di fonte rinforzata. - 6. I punti fermi nella giurisprudenza costituzionale sulle scientific questions: a) il primario rilievo dell’accertamento delle competenze. [segue]
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26 SETTEMBRE 2012
SOMMARIO: 1. L’attivismo delle Corti europee e la sua incidenza sul ruolo delle Corti nazionali, con specifico riguardo a quello della nostra Corte costituzionale (in particolare, il superamento del giudicato di diritto interno, anche costituzionale, per effetto di sopravvenienti e con esso contrastanti verdetti dei giudici sopranazionali). – 2. Il tasso assai elevato di carenza di “democraticità” dell’ordinamento, il problema cruciale della “democratizzazione” della struttura dei processi, sia costituzionali che ordinari (in particolare, l’annosa, irrisolta questione dell’apertura del contraddittorio), la parimenti insoddisfatta istanza per uno stabile ed uniforme utilizzo delle tecniche decisorie [segue]
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30 SETTEMBRE 2016
SOMMARIO: 1. I due piani su cui ambientare lo studio del rapporto tra giurisdizione e diritti, quello delle tecniche decisorie e l‟altro degli indirizzi di merito concernenti la tutela dei diritti, e il loro mutuo inscindibile intreccio. [segue]
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28 DICEMBRE 2010
SOMMARIO: 1. Flessibilità versus rigidità nell’uso dei canoni relativi al processo costituzionale e delle tecniche di giudizio di cui la Corte si avvale, ovverosia bilanciamenti orientati verso i “fatti” politici (e gli equilibri della forma di governo) e bilanciamenti orientati verso i valori evocati in campo dai casi: quale il “modello” costituzionale? – 2. Le oscillazioni della Corte tra politica e giurisdizione (e l’esempio, al riguardo, della sindacabilità dei decreti-legge in relazione alla sussistenza dei presupposti fattuali giustificativi della loro adozione) e il rilievo assunto dal divieto d’impugnazione delle decisioni della Corte stessa in ordine alla osservanza dei canoni processuali per esse stabiliti. [segue]
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22 MARZO 2012
SOMMARIO: 1. Il piano dell’indagine: una notazione di carattere introduttivo ed alcune avvertenze di ordine generale. – 2. Lo squilibrio “involontario” del sistema giudiziale di tutela, conseguente alla riscrittura del Titolo V della Costituzione ed alla ricaduta avutasene nei giudizi in via incidentale (con specifico riguardo al calo vistoso di questi ultimi ed alla loro, parzialmente nuova conformazione, caratterizzata da sempre più insistiti richiami alle Carte ed alle Corti europee) [segue]
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01 GIUGNO 2012
SOMMARIO: 1. Premessa. “Manutenzione ordinaria” e “manutenzione straordinaria” del giudizio in via d’azione. – 2. Il controllo sulle leggi statali e regionali ai sensi dell’art. 127 Cost. come fattispecie fondamentale. – 3. La crescita del contenzioso, le sue cause e i riflessi sul ruolo della Corte costituzionale. – 4. La manutenzione delle singole fasi del giudizio: interventi già realizzati e ipotesi di nuovi interventi. – 4.1. La proposizione del ricorso. – 4.2. Il potere cautelare della Corte. – 4.3. La separazione e la riunione dei procedimenti. – 4.4. Il contraddittorio. – 5. Premesse per l’articolazione di un’ipotesi di “manutenzione straordinaria”: regionalismo partecipativo ed esigenze unitarie. – 6. Spunti per una rilettura del giudizio sulle leggi in via principale in un’ottica di valorizzazione della sua natura obiettiva. – 6.1. Il ricorso statale su leggi regionali come strumento di “polizia costituzionale” – 6.2. Il ricorso regionale su leggi statali come strumento di garanzia “delle unitarie finalità costituzionali” – 6.3. Conseguenze sul giudizio costituzionale della prospettiva enunciata. – 7. A mo’ di conclusione: la tutela dell’integrità dell’ordinamento come finalità del giudizio verso un sistema di giustizia costituzionale sovranazionale (europeo)
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15 MAGGIO 2018
SOMMARIO: 1. Le norme sul fascicolo e sugli atti del giudizio a quo. – 2. Il principio di autosufficienza dell’ordinanza di rimessione. – 3. La “preclusione” del ricorso agli atti del giudizio principale: quale ruolo per il fascicolo ai fini della valutazione della rilevanza delle questioni?
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17 GENNAIO 2020
SOMMARIO
SOMMARIO: 1. Premessa: scopo e impostazione dell’indagine. – 2. La regola dell’esaurimento dei rimedi interni: l’interpretazione “flessibile” nella giurisprudenza della Corte EDU. – 3. La ‘neutralizzazione’ della regola nei ricorsi riguardanti una legge o un’omissione legislativa. – 4. Relazioni e contraddizioni tra i due tipi di giudizio – 5. Osservazioni conclusive.
Abstract (in italiano)
Il presente lavoro intende concentrarsi su un filone specifico della giurisprudenza sovranazionale, che mostra la tendenza della Corte europea dei Diritti dell’Uomo a dichiarare ricevibili sia ricorsi senza il completo esaurimento dei rimedi interni sia ricorsi ‘in via diretta’, ovvero senza l’esperimento di alcun giudizio nazionale. In particolare, si è posta l’attenzione su alcuni casi emblematici in cui la Corte EDU ha dichiarato ricevibili tali ricorsi riguardanti la violazione di parametri convenzionali da parte di una legge (cfr. C. EDU, Parrillo c. Italia, 2015; C. EDU, Costa Pavan c. Italia, 2012) o di un’omissione legislativa (cfr. C. EDU Oliari c. Italia, 2015; C. EDU Azzolina c. Italia, 2017; C. EDU Cordella c. Italia, 2019). L’analisi casistica si è prefissa due obiettivi: a) individuare le circostanze che inducono la Corte di Strasburgo ad un’interpretazione “flessibile” della condizione di ricevibilità di cui all’art. 35, par. 1 CEDU; b) esaminare le conseguenze di tale tendenza sovranazionale sul giudizio costituzionale in via incidentale.
Abstract (in inglese)
The paper focuses on supranational case law which shows the trend of the European Court of Human Rights to declare an application admissible even if the applicant has not exhausted domestic remedies. More specifically, the analysis has drawn attention to emblematic cases in which the ECtHR has declared admissible these applications concerning the violation of conventional rights by national laws (see ECtHR, Parrillo v. Italy, 2015 ECtHR, Costa Pavan v. Italy, 2012) or by legislative gaps (see ECtHR Oliari v. Italy, 2015; ECtHR Azzolina c. Italy, 2017; ECtHR Cordella v. Italy, 2019). The paper aims: (a) to investigate the circumstances which lead the ECtHR to apply the rule under Article 35, par. 1 ECHR “with some degree of flexibility”; (b) to examine the consequences of this supranational case law on Italian Constitutional judgement.
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30 SETTEMBRE 2016
SOMMARIO: 1. Delimitazione ratione materiae, metodologia ed obiettivi della ricerca. - 2. La procreazione medicalmente assistita tra giurisprudenza convenzionale e costituzionale. - 3. La tutela delle unioni omosessuali tra alterne vicende: dai moniti costituzionali alla condanna di Strasburgo. - 4. Considerazioni conclusive.
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14 SETTEMBRE 2018
SOMMARIO: 1 – La determinazione della nozione di “giudice a quo”. 2 – I casi del “giudice a quo” ai “limitati fini” della questione di costituzionalità. 3 – L’ordinanza di rimessione dell’AGCM. 4 – Brevi conclusioni.
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30 GIUGNO 2017
SOMMARIO: 1. I fatti a Corte: le ragioni di un rinnovato interesse e le necessarie cautele. – 1.2. I fatti rilevanti per la Corte costituzionale, al di là dell’istruttoria. – 2. Il parametro costituzionale: concetti-valvola e apprezzamento di elementi fattuali fra interpretazione e dinamicità della Costituzione. – 3. L’oggetto della questione di legittimità costituzionale: presupposti di fatto della legge, giudizio di eguaglianza/ragionevolezza e diritto vivente. – 3.1. Leggiprovvedimento, presupposti fattuali degli atti aventi forza di legge e vizi formali della legge. – 4. I fatti e il tempo: anacronismi legislativi, incostituzionalità sopravvenuta e situazioni di carattere straordinario. – 5. Il giudizio di legittimità costituzionale “alla prova dei fatti”: quale Corte costituzionale, quale (teoria della) Costituzione.
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29 NOVEMBRE 2017
SOMMARIO: 1. Aspetti fisiologici e patologici della tensione tra giudici e legislatore (e conseguenze di quelli patologici sulla certezza del diritto). – 2. L’evoluzione delle relazioni tra giudici comuni e Corte costituzionale: un ulteriore fattore di crisi del rapporto tra giudici e legislatore? – 2.1. L’obbligo imposto ai giudici di dimostrare nell’ordinanza di rimessione di aver tentato l’interpretazione conforme a Costituzione. – 2.2. L’enfasi posta sul “dialogo” tra giudici comuni e Corti europee. – 2.3. Il ridimensionamento del giudizio incidentale di costituzionalità confermato dai dati. – 3. Alcune considerazioni sulle possibili soluzioni per un riequilibrio tra istanze politiche e istanze giurisdizionali.
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23 OTTOBRE 2015
Lo scorso 13 ottobre il Senato della Repubblica ha approvato il Disegno di legge di revisione costituzionale n. 1429-B, recante “Disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del CNEL e la revisione del Titolo V della parte II della Costituzione”.
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30 SETTEMBRE 2016
SOMMARIO: Introduzione – Il caso italiano – Il caso britannico – Considerazioni di sintesi – La natura dell’interpretazione conforme – I limiti all’interpretazione conforme – Conclusione
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30 SETTEMBRE 2016
SOMMARIO: 1. Introduzione: il significato costituzionale della tutela cautelare e il principio di sindacato accentrato di costituzionalità.– 2. Gli ondivaghi orientamenti della giurisprudenza.– 2.1. Il rigetto dell’istanza cautelare e la mera sospensione per pregiudizialità costituzionale.– 2.2. La disapplicazione della norma di dubbia costituzionalità.– 3. Tutela cautelare ad tempus.– 4. È necessario un potere cautelare della Corte costituzionale?– 5. Conclusioni.
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18 SETTEMBRE 2015
Le relazioni tra scienza e diritto si declinano in molteplici sfaccettature che, soprattutto in anni recenti, la dottrina giuridica – nazionale ed internazionale – ha analizzato e scandagliato con metodi e letture trai più disparati. In questa sede s’intende esaminare un particolare aspetto del rapporto tra i due poli della suddetta endiade: l’impiego da parte della Corte costituzionale italiana, di acquisizioni del progresso tecnologico e di evidenze provenienti dalle scienze legate alla vita, alla salute e all’ambiente, all’interno del sindacato di legittimità sulla legge e sugli atti aventi forza di legge.
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23 OTTOBRE 2015
SOMMARIO: 1. I procedimenti legislativi nel nuovo articolo 70 della Costituzione. – 2. La previsione di un “oggetto proprio” per le leggi bicamerali. – 3. L’inidoneità dell’intesa tra i Presidenti delle Camere a sanare eventuali vizi formali. – 4. La possibile natura dei “nuovi” vizi derivanti dalla violazione dell’art. 70 della Costituzione. – 5. Prime riflessioni conclusive: i possibili approcci da parte del sindacato di costituzionalità sui vizi derivanti dai nuovi procedimenti.
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