LA RECENSIONE
Elena Malfatti
Non dev’essere stato facile per Giada Ragone, all’indomani della modifica delle norme integrative per i giudizi davanti alla Corte costituzionale (di seguito: n.i.) e nel dilagare della pandemia e dello stato di emergenza che questa ha trascinato con sé, scegliere il punto di attacco delle proprie riflessioni; trattasi, infatti, non di un terreno classico di approfondimento delle questioni proprie della giustizia costituzionale, ma di un tema che presenta caratteristiche interstiziali, ben rappresentato fin dalle prime battute dell’Introduzione del Volume, collocandosi laddove convergono profili nodali della materia, quali quelli definiti dai primi tre capitoli del lavoro (il fatto nel sindacato di legittimità costituzionale, l’istruttoria nel medesimo, e il peso crescente delle questioni tecnico-scientifiche, in particolare di quelle in ambito medico-terapeutico, nel giudizio della Corte). [continua]