Abstract (in italiano)
Due recenti delibere della Corte dei conti hanno riportato all’attenzione il tema dell’inquadramento sistematico degli organi di rilievo costituzionale e della pluralità di effetti giuridici che da tale qualificazione discendono. Dei due provvedimenti, gravidi di delicate e rilevanti implicazioni di ordine costituzionalistico, vengono riportati i passaggi salienti prima di addentrarsi nella disamina dei profili di maggior interesse e di più acuta problematicità nella prospettiva dell’interprete. Come emerge dalla trattazione, molteplici sono i punti coinvolti nelle ricostruzioni operate dalla magistratura contabile: dalla posizione costituzionale di separatezza di tale categoria di organi rispetto al governo e alle amministrazioni statali alla sfera peculiare di autonomia istituzionale, contabile e finanziaria spettante, all’interno della stessa categoria, agli organi di natura giurisdizionale; dai caratteri della potestà regolamentare atipica e rinforzata al valore, nella materia in oggetto, della c.d. interpositio legislatoris; dal grado specifico di autonomia e indipendenza della Corte dei conti rispetto al governo ai criteri dell’interpretazione costituzionalmente orientata; dalla applicazione generalizzata delle disposizioni in materia di finanza pubblica alla specialità delle norme adottate in sede di auto-organizzazione dagli organi di rilievo costituzionale e alla tassatività o meno delle clausole di salvaguardia applicativa previste per gli organi costituzionali e per le autonomie territoriali a statuto speciale.