Abstract (in italiano)
Il presente contributo, alla luce dell’attuale tendenza dei partiti ad avvalersi di strumenti di democrazia diretta per consultare la base su singole iussues o per l’elezione dei loro vertici, intende offrire una lettura del metodo democratico interno quale criterio funzionale ad un assetto organizzativo idoneo a garantire la sopravvivenza e, se possibile, restituire ai partiti centralità ai partiti stessi. A partire dal presupposto che l’art. 49 Cost. non impone di rispettare il metodo democratico interno, da un’analisi della giurisprudenza costituzionale su partiti e della normativa vigente, il saggio sottolinea la problematicità del ricorso a strumenti volti ad assicurare una democrazia purchessia, perdendo di vista le funzioni costituzionali dei partiti, che, oltre a selezionare i candidati, devono essere in grado di formulare una linea politica.