Abstract (in italiano)
A partire dalla caduta del muro di Berlino, la questione religiosa ha assunto una “nuova centralità” nello scenario geopolitico e multiculturale attuale. Questo protagonismo religioso si riflette anche sulle dinamiche giurisprudenziali e, in particolare, su quelle della Corte Europea dei diritti dell’uomo, organo preposto alla tutela dei diritti consacrati nella Convenzione Europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali del 1950.
Con il presente contributo, si opererà un capovolgimento di prospettiva: anziché analizzare gli orientamenti giurisprudenziali derivanti dalle sentenze di maggioranza della Corte, si tenterà di individuare una tendenza giurisprudenziale parallela, prendendo in considerazione le sole opinioni dissenzienti espresse dai giudici di minoranza nelle sentenze relative all’art. 9 CEDU.
L’auspicio è che lo strumento del dissenso possa andare ad influire sul diritto interno dei singoli Stati, cosi che questo si adegui spontaneamente all’orientamento più garantista, producendo anche un incremento degli standard di tutela garantiti dalla CEDU.