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15 NOVEMBRE 2013
Sommario: 1. Premessa; 2. Quale qualità; 3. I costi della cattiva qualità della normazione; 4. I problemi della qualità della normazione nel loro contesto: la crisi del sistema delle fonti; 5. Le sollecitazioni provenienti dall’Europa; 6. Gli strumenti, gli organi e le procedure della qualità della normazione con riguardo alla fase di formazione delle norme; 6.1. L’antefatto: la qualità della normazione prima delle riforme degli anni Novanta; 6.2. La qualità della normazione in Parlamento: a) i regolamenti parlamentari, l’istruttoria legislativa e il ruolo delle Commissioni; 6.3. Segue: b) il ruolo del Comitato per la legislazione; 6.4. La qualità della normazione nel Governo: a) il DAGL e l’istruttoria degli atti normativi; 6.5. Segue: b) l’Analisi tecnico normativa; 6.6. Segue: c) l’Analisi dell’impatto della regolamentazione; 6.7. Segue: d) la Valutazione di impatto della regolamentazione; [segue]
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08 GENNAIO 2021
SOMMARIO
SOMMARIO: 1. Premessa. – 2. Un’istituzione essenziale, in crisi. – 3. La riforma elettorale come improbabile “toccasana” e la necessità di affrontare anche altri problemi. – 4. I nodi a monte: il C.S.M. quale organo “intrinsecamente politico”, dalla necessaria “composizione rappresentativa” e “costituzionale”. – 5. I precedenti: dal 1958 ad oggi, sette discipline elettorali. – 6. Le numerose proposte sul tappeto avanzate negli ultimi anni. – 7. Il progetto Bonafede: a) le norme sul funzionamento del C.S.M. rilevanti ai fini dell’elezione dei componenti togati. – 8. Il progetto Bonafede: b) l’“indecifrabile” sistema elettorale. – 9. Osservazioni conclusive.
Abstract (in italiano)
Il saggio è dedicato all’esame delle prospettive di riforma della legge elettorale per il rinnovo dei magistrati del Consiglio superiore della magistratura.
E’ diffusa la convinzione che tale riforma sia ormai necessaria per favorire il rilancio di tale organo, che sta vivendo una fase di grave crisi di legittimazione.
Tuttavia, per affrontare adeguatamente il tema, il saggio affronta anche altri due argomenti: in primo luogo, un bilancio dell’intera disciplina dell’ordinamento giudiziario dopo circa quindici anni dall’entrata in vigore della legge n. 150/2005; in secondo luogo, il tradizionale problema della natura del Consiglio superiore della magistratura e della sua collocazione nella forma di governo italiana, perché non vi sono leggi elettorali migliori o peggiori ma leggi elettorali più o meno rispondenti all’idea di tale organo che si intende affermare.
Abstract (in inglese)
The essay is dedicated to examining the prospects for reform of the electoral law for the renewal of the magistrates of the Superior Council of the Judiciary.
There is a widespread belief that this reform is now necessary to encourage the relaunch of this institution which is experiencing a phase of serious legitimacy crisis.
However, to adequately address the topic, the essay also addresses two other topics: first, a balance sheet of the entire discipline of the judiciary after about fifteen years from the entry into force of law n. 150/2005; secondly, the traditional problem of the nature of the Superior Council of the Judiciary and its position in the Italian form of government, because there are no better or worse electoral laws but electoral laws more or less corresponding to the idea that one wants to affirm of that institution.
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30 SETTEMBRE 2016
SOMMARIO: Introduzione – Il caso italiano – Il caso britannico – Considerazioni di sintesi – La natura dell’interpretazione conforme – I limiti all’interpretazione conforme – Conclusione
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14 APRILE 2019
SOMMARIO
SOMMARIO: Sommario: 1. Introduzione – 2. Specialità, foralidad e asimmetria in Italia e in Spagna: un inquadramento – 3. Le fonti – 4. Il principio pattizio – 5. Conclusioni
Abstract (in italiano)
L’articolo tratta di due rilevanti esempi di “asimmetria” regionale sul piano della finanza pubblica: le Regioni a Statuto speciale in Italia e il sistema finanziario di País Vasco e Navarra in Spagna (Concierto e Convenio autonómico). I due sistemi vengono studiati con metodo comparato con riferimento ad alcuni aspetti rilevanti: l’origine storica, il fondamento costituzionale, il peculiare sistema delle fonti normative, l’importanza del principio pattizio, sottolineando anche gli effetti dell’introduzione del principio del pareggio di bilancio a livello costituzionale. In sede di conclusioni, si mettono in luce i rilevanti punti in comune tra i due sistemi, ma anche alcune importanti differenze. Queste ultime sono costituite soprattutto – sul piano strutturale – dal maggiore potere impositivo riconosciuto alle due Comunità Autonome spagnole mentre – sul piano storico-politico – sulla maggiore eterogeneità “interna” (soprattutto economica) dell’esperienza italiana, che ha inciso anche sull’evoluzione del sistema.
Abstract (in inglese)
The article deals with two important examples of regional "asymmetry" in public finance: the Special Statute Regions in Italy and the financial system of País Vasco and Navarra in Spain (Concierto and Convenio autonómico). The paper deals with some relevant aspect of the two systems applying a comparative method: the historical origin, the direct foundation at constitutional level, the peculiar system of normative sources, the importance of the “agreement principle”. The effects of the introduction of the balance budget objective as a principle at constitutional level are also considered. In the conclusive remarks, the relevant common points between the two systems, as well as some important differences, both from a structural and historical-political perspective, are highlighted. Concerning the differences from a structural perspective, distinguishing aspects can be individuated in the greater taxation power recognized to the two Spanish Autonomous Communities. Differently, from a political viewpoint, points of dissimilarity emerge from the greater "internal" (especially economic) heterogeneity of the Italian experience, which also affected the evolution of the system itself.
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07 GIUGNO 2013
SOMMARIO: 1. Premessa – 2. La condizione giuridica dei figli nell’ordinamento prerepubblicano – 3. L’influenza del modello codicistico del 1942 sulla definizione dello status dei figli – 4. L’iniziale rappresentazione restrittiva dello status dei figli illegittimi in ragione delle esigenze di “compatibilità” con quello dei figli legittimi – 5. L’evoluzione interpretativa del Testo costituzionale: l’emersione del principio di responsabilità genitoriale per il fatto della procreazione – 6. L’avvento della attesa riforma del 1975: dal principio di responsabilità per il fatto della procreazione alla codificazione dei doveri-diritti dei genitori verso i figli [segue]
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24 OTTOBRE 2018
SOMMARIO: I Parte: questioni teoriche. 1. Stabilità e mutamento versus stabilità e proiezione nel tempo della Costituzione. 2. Il problema della modifica della disposizione sulla revisione. II Parte : la natura dell’articolo 138. 3. Il Parlamento come sede della rigidità e la sua crisi. 4. L’influenza del sistema elettorale sulla garanzia della rigidità. 5. La revisione costituzionale come garanzia del compromesso costituzionale, ancora? III Parte: la derogabilità e la modificabilità dell’articolo 138. 6. La semplificazione/accelerazione del procedimento quale profilo unitario delle deroghe praticate. 6.1. L’iniziativa del 1993. 6.2. L’iniziativa del 1997. 6.3. Il d.d.l. cost. A.S. n. 813 del 2013. 7. Segue. Il referendum confermativo obbligatorio del ’93 e del ‘97. 8. L’inammissibilità del procedimento derogatorio. 9. Le ipotesi di modifica del procedimento di revisione. 10. Conclusioni.
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26 SETTEMBRE 2013
Lo studio delle fonti del diritto e dei diritti fondamentali in alcune ricerche dottorali. II seminario annuale del “Gruppo di Pisa” con i dottorandi delle discipline giuspubblicistiche.
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24 NOVEMBRE 2014
1. Revisione costituzionale e forma di stato: violare il “divieto del discorso sui fini” prescritto dalla cultura “postdemocratica” dominante. 2. Forma di stato, forma di governo e sistema elettorale nell’impianto unitario della Costituzione italiana. 3. Le ambiguità e le insidie della revisione della forma di governo parlamentare.
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06 GIUGNO 2014
SOMMARIO: Premessa. – I. La nozione di forma di governo e il suo riferimento all'ambito regionale. – 1. Forma di governo, forma-tipo di Stato, sovranità. – 2. Forma di governo e sistema dei partiti. – 3. Partiti, autonomia, territorio. – II. La forma di governo regionale tra differenziazione e uniformità. – 1. La differenziazione: limiti giuridici, praticabilità politica, funzionalità istituzionale. – 2. Il modello a Presidente eletto, tra (neo) parlamentarismo e (iper) presidenzialismo. – 2.1. La “contestualità” della elezione di Consiglio e Presidente, alla luce della sentenza della Corte costituzionale n. 1 del 2014. – 3. L’efficienza della forma di governo a Presidente eletto. – 3.1. Alcuni indicatori relativi all’esercizio della funzione legislativa regionale. [segue]
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24 NOVEMBRE 2014
1. Il dibattito sul progetto di riforma costituzionale 1.1 La critica “benaltrista” 1.2 La critica autoritaria 1.3 La critica legittimista 2. Il nuovo Senato della Repubblica 2.1 La conformità della composizione del nuovo Senato alla finalità rappresentativa delle autonomie 2.1.1 I senatori di nomina presidenziale 2.1.2 La problematica della rappresentanza numerica delle Regioni 2.1.3 L’elezione indiretta 2.2 Le sue funzioni 2.2.1 La revisione costituzionale 2.2.2 La funzione legislativa ordinaria 2.2.3 L’elezione di giudici costituzionali 2.2.4 Il procedimento per l’elezione del Capo dello Stato 3. Conclusioni.
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30 SETTEMBRE 2016
SOMMARIO: 1. Introduzione: il significato costituzionale della tutela cautelare e il principio di sindacato accentrato di costituzionalità.– 2. Gli ondivaghi orientamenti della giurisprudenza.– 2.1. Il rigetto dell’istanza cautelare e la mera sospensione per pregiudizialità costituzionale.– 2.2. La disapplicazione della norma di dubbia costituzionalità.– 3. Tutela cautelare ad tempus.– 4. È necessario un potere cautelare della Corte costituzionale?– 5. Conclusioni.
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18 SETTEMBRE 2015
Le relazioni tra scienza e diritto si declinano in molteplici sfaccettature che, soprattutto in anni recenti, la dottrina giuridica – nazionale ed internazionale – ha analizzato e scandagliato con metodi e letture trai più disparati. In questa sede s’intende esaminare un particolare aspetto del rapporto tra i due poli della suddetta endiade: l’impiego da parte della Corte costituzionale italiana, di acquisizioni del progresso tecnologico e di evidenze provenienti dalle scienze legate alla vita, alla salute e all’ambiente, all’interno del sindacato di legittimità sulla legge e sugli atti aventi forza di legge.
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19 GIUGNO 2015
SOMMARIO: 1.1 Considerazioni introduttive: eguaglianza e dis-eguaglianza nello Stato costituzionale. Le diverse declinazioni dell’eguaglianza funzionalmente connesse alla realizzazione delle libertà e della dignità della persona. 1.2. Principio di eguaglianza e sindacato di costituzionalità (Cenni). 2. Promozione sociale, sviluppo della persona e pari dignità sociale nel sistema costituzionale alla luce dei principi personalista e solidarista. 3. Gli strumenti e gli ambiti privilegiati della promozione sociale. Lavoro, istruzione ed imposizione tributaria. [segue]
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07 GIUGNO 2013
SOMMARIO: 1. Il principio di non discriminazione tra i figli. – 2. La filiazione senza aggettivi. – 3. Famiglia e parentela. – 4. Gli effetti sul riconoscimento. – 5. La prova della filiazione. – 6. Filiazione e tecniche di fecondazione assistita consentite e vietate (donazione di gameti, fecondazione post mortem e maternità surrogata). – 7. La procreazione come diritto. – 8. La nascita indesiderata e il paradosso della non-nascita. – 9. La fecondazione assistita e la libertà procreativa. – 10. Concepito o embrione? – 11. Una legge sotto assedio. – 11.1 (Segue): il diritto al figlio. – 12. Il divieto di donazione dei gameti. – 13. Filiazione senza procreazione.
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22 SETTEMBRE 2017
SOMMARIO: Introduzione. Su una nuova prospettiva di studio della posizione costituzionale del Presidente della Repubblica- 1. Cenni sull’organizzazione interna del Segretariato Generale della Presidenza della Repubblica- 2. Sulla prassi degli Uffici del Segretariato- 2.1. Il potere di rinvio delle leggi- 2.2. Il potere di grazia- 3. Nel nome della leale collaborazione
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14 SETTEMBRE 2012
Il presente documento si propone di esporre la crisi economica del 2008/2010 e misurare l'impatto nello mondo globalizzato, come la ripercussione a livello internazionale e ordinamenti giuridici nazionali. Questa ricerca considera anche i comandamenti della Costituzione brasiliana, e le azioni pratiche adottate dai presidenti Fernando Henrique Cardoso, Luis Inácio Lula da Silva e Dilma Rousseff per preservare la stabilità economica. [segue]
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10 MARZO 2019
SOMMARIO
SOMMARIO: 1. La progressiva affermazione dell’inclusione scolastica fra Costituzione e legislazione ordinaria. – 2. Il diritto/dovere all’inclusione scolastica.
Abstract (in italiano)
I periodi di crisi economica rendono più difficoltosa la tutela dei diritti sociali e conducono a una loro tendenziale compressione. Negli Stati regionali, la questione è resa più problematica dalla frammentazione delle competenze fra Stato e Regioni e dalle esigenze di differenziazione espresse dalle comunità territoriali. Diversi sono i meccanismi elaborati dagli Stati per assicurare un livello minimo di tutela sul territorio nazionale e per garantire gli equilibri finanziari.
Nel presente lavoro si esaminano e si comparano le scelte degli ordinamenti italiano e spagnolo e le relative criticità, cercando di fornire alcune possibili soluzioni.
Abstract (in inglese)
In periods of economic crisis, the protection of social rights tends to be more difficult and can be reduced. In regional States the question is more problematic, due to the fragmentation of competences between State and Regions and to the exigences of differentiation expressed by the territorial communities. States have structured different mechanisms in order to assure a minimum standard of social rights on the national territory and to grant the budgetary balance.
In this paper the choices made in the Italian and Spanish juridical order and their critical issues are examined and compared, and some possible solutions are provided.
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20 MARZO 2019
SOMMARIO
SOMMARIO: 1. Premessa. I beni economici all’interno dei rapporti produttivi disciplinati dalla Costituzio-ne. – 2. Il secondo periodo del primo comma dell’art. 42 Cost.: una disposizione che disciplina una speci-fica modalità di uso dei beni. – 3. L’utilizzazione dei beni appartenenti allo Stato: l’attività economica pubblica. – 3.1 (segue): la particolare dimensione dei beni pubblici implicati in un’attività economica sta-tale. – 4. Riflessioni conclusive. I beni economici appartenenti allo Stato fra passato, presente e futuro.
Abstract (in italiano)
L’intento del lavoro è di proporre una chiave di lettura della disciplina costituzionale dell’intervento pubblico nell’economia a partire dal dettato di cui all’art. 42 Cost. Nel primo comma della disposizione, accanto alla nota enunciazione sulla proprietà pubblica e privata, si dispone anche l’appartenenza dei beni economici “allo Stato, ad enti o a privati”. Il tentativo è di individuare una dimensione a sé stante di questa norma, come tale espressiva dell’attitudine paritaria dei tre soggetti a disporre dei mezzi di produzione per operare nell’economia. Ciò, dal punto di vista dello Stato, costituisce un fattore di novità visto che, nell’ordinamento giuridico precedente, tale prerogativa era, in linea di massima, appannaggio dei privati. Allo Stato è dunque rimessa una scelta elastica di ingresso o di uscita dai rapporti produttivi a seconda delle esigenze di ogni epoca. Elasticità di scelta che appare, oggi, in crisi in seguito all’apertura a un’economia globalizzata e competitiva.
Abstract (in inglese)
The intent of the work is to propose a key to understanding the constitutional discipline of public intervention in the economy starting from the art. 42 Cost. In the first paragraph of the provision, next to the well-known wording on the public and private property, it also arranges the belonging of the economic goods “to the State, to institutions or to private individuals”. The attempt is to identify an autonomous dimension of this provision, as such expressive of the equal attitude of the three subjects to dispose of means of production to operate in the economy. This, from the point of view of the State, constitutes a factor of novelty since, in the previous legal order, this prerogative was, in principle, of the private subjects. The State is therefore given an elastic choice of entry or exit from productive relationships according to the needs of each time. Elasticity of choice that appears today in crisis following the opening up to a globalized and competitive economy.
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30 GIUGNO 2019
SOMMARIO
SOMMARIO: 1. Introduzione e ipotesi di lavoro della relazione: le convenzioni costituzionali come regole di politica costituzionale prodotte dal mutamento del quadro politico e che contribuiscono a determinare la realtà della forma di governo. – 2. Il mutamento del quadro politico nella XVII legislatura (2013-2018) e nel primo anno della corrente (XVIII) legislatura. – 3. Una prima “mappatura” delle convenzioni costituzionali dal punto di svolta del 2013 a oggi. Alla ricerca di casi della vita e di casi di scuola nelle vicende costituzionali più recenti. – 4. Le convenzioni costituzionali nella fase di investitura degli organi costituzionali e di rilevanza costituzionale: a) l’elezione del Presidente della Repubblica, b) il procedimento di formazione del Governo, c) l’elezione dei giudici costituzionali da parte del Parlamento in seduta comune (e le nomine da parte presidenziale), d) l’elezione dei membri laici del CSM da parte del Parlamento in seduta comune (e dei membri laici dei Consigli di presidenza delle magistrature speciali da parte delle Camere). – 5. Le convenzioni costituzionali nel concreto funzionamento della forma di governo: a) nella struttura del Governo e nei rapporti tra gli organi del Governo, b) nelle relazioni tra gli organi costituzionali, c) nella vita parlamentare. – 6. Alcuni primi rilievi conclusivi e una domanda (per un futuro percorso di ricerca): un contesto politico-costituzionale in perenne trasformazione può produrre un insieme di regole convenzionali destinato a durare nel tempo?
Abstract (in italiano)
Il lavoro analizza come il mutamento del quadro politico, intervenuto nella XVII legislatura (2013-2018) e sviluppatosi nel primo anno della corrente (XVIII) legislatura, abbia profondamente modificato le principali convenzioni costituzionali esistenti nel nostro ordinamento costituzionale e che condizionano lo svolgimento della forma di governo, senza peraltro che siano emerse sinora nuove regole convenzionali in grado di sostituirsi a quelle precedenti. Ciò in ragione soprattutto della grande instabilità del sistema politico e partitico che impedisce che possano consolidarsi e conservarsi nel tempo elementi convenzionali, in grado di distinguersi e affermarsi tra i numerosi materiali costituzionali fattuali che pure hanno contraddistinto il periodo preso particolarmente in esame.
Abstract (in inglese)
This paper analyzes the political changes of the XVII legislature and of the first year of XVIII legislature, that changed deeply the main conventions of constitutional system, which influences the Italian parliamentary form of government. The great instability and volatility of the political system prevents that they can be born and develop new conventions able to substitute the old conventions no longer utilizable.
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10 GIUGNO 2016
SOMMARIO: 1) Premessa e piano dell‟esposizione. – 2) Quale modello costituzionale di politica culturale? – 3) Promozione e libertà della cultura nel quadro dei principi costituzionali (il problema dei vincoli finalistici). – 4) Ambito di applicazione del diritto alla cultura e rilievo del fenomeno culturale nella Costituzione. – 5) La concretizzazione del diritto alla cultura tra attuazione legislativa e giurisprudenza costituzionale. [segue]
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