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22 SETTEMBRE 2017
SOMMARIO: 1. Premessa. - 2. Le due "cliniche" del diritto costituzionale. - 3. "Zone grigie" e "zone d'ombra". - 3. L'attenzione verso gli "antecedenti" in tempi "post-normali".
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19 GIUGNO 2015
A questa relazione è stato affidato il compito di aprire la discussione in merito al confine tra diseguaglianze consentite (lecite, opportune o anche doverose) e vietate, intendendo in via di prima approssimazione il concetto di diseguaglianza in senso lato, comprensivo sia delle differenze di trattamento giuridico, sia delle differenze di fatto non contrastate dal diritto.
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07 GIUGNO 2013
SOMMARIO: 1. Premessa. Le interazioni tra il diritto di famiglia islamico e quello italiano. – 2. Interazione e scontro. I casi del ripudio e della poligamia. – 3. Un’ipotesi di interazione complessa. Il caso della kafala. – 4. Il difficile inquadramento della kafala rispetto alle coordinate del nostro diritto di famiglia. – 5. Compatibilità a CEDU di eventuali compressioni del best interest del minore. – 6. Gli effetti della kafala nell’ordinamento italiano. Il limite dell’ordine pubblico e l’ipotesi della delibazione. – 7. Kafala e ricongiungimento familiare. Il caso dell’ingresso del minore affidato ad adulti stranieri. [segue]
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30 GIUGNO 2017
SOMMARIO: 1. Una premessa sulla rilevanza del fatto nei giudizi (in tutti i giudizi) devoluti alla cognizione della Corte costituzionale. – 2. Le disposizioni che disciplinano il potere istruttorio della Corte costituzionale e la loro portata normativa. – 3. Il concreto esercizio del potere istruttorio da parte della Corte costituzionale. – 3.1. Nel giudizio sulle leggi. – 3.1.1. In via incidentale. – 3.1.2. In via principale. – 3.2. Nei giudizi per conflitto. – 3.2.1. Tra enti. – 3.2.2. Tra poteri. – 3.3. Alcune considerazioni di sintesi. – 4. Il mancato esercizio del potere istruttorio. Giustificazioni e conseguenze sugli assetti del processo costituzionale. – 5. L’istruttoria della Corte costituzionale ed i modelli processuali di riferimento. – 6. Il d.d.l. AS 1952/2015. Il tentativo di disciplinare, in chiave reattiva, una nuova particolare modalità di esercizio del potere istruttorio della Corte. – 7. Notazioni conclusive. L’istruttoria nel panorama del diritto processuale costituzionale e la valenza del diritto delle prove nei giudizi costituzionali.
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07 GIUGNO 2013
SOMMARIO: 1. Premessa. La primazia del legislatore regionale nelle politiche familiari. – 2. L’evoluzione storica della tutela. La fase a “regionalismo debole” o c.d. individualista. – 2.1 La fase propulsiva. La soggettività sociale della famiglia – 3. La famiglia nelle differenti fonti regionali. – 3.1. Gli Statuti regionali. – 3.1.1. Norme programmatiche irrilevanti ma…..esistenti. – 3.2. L’ingente legislazione regionale sul welfare familiare. – 3.2. I diritti del minore. – 3.2.2. Il Garante dell’Infanzia. – 3.2.3 Le politiche di assistenza e i servizi sociali. – 3.2.4 Le politiche di istruzione. – 4. La legislazione regionale di settore che incide su diritti ed obblighi di certi modelli familiari. – 4.1 La Regione e le politiche abitative. – 4.2 (Ancora) Servizi sociali: un’eccezione “solidaristica” – 4.3. Sulla legittimità costituzionale di questa tipologia di fonti regionali. – 5. Alcuni (provocatori) rilievi conclusivi.
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24 AGOSTO 2020
SOMMARIO
SOMMARIO: 1. Premessa - 2. La dimensione “giurisprudenziale” della tutela dei diritti fondamentali nel sistema del Consiglio d’Europa - 3. La valenza delle opinioni dissenzienti nelle decisioni della Corte di Strasburgo - 4. L’evoluzione degli orientamenti di maggioranza della Corte di Strasburgo in materia di libertà religiosa - 5. La rilevanza del dissenso ai fini dell’evoluzione interpretativa del diritto - 6. Considerazioni conclusive.
Abstract (in italiano)
A partire dalla caduta del muro di Berlino, la questione religiosa ha assunto una “nuova centralità” nello scenario geopolitico e multiculturale attuale. Questo protagonismo religioso si riflette anche sulle dinamiche giurisprudenziali e, in particolare, su quelle della Corte Europea dei diritti dell’uomo, organo preposto alla tutela dei diritti consacrati nella Convenzione Europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali del 1950.
Con il presente contributo, si opererà un capovolgimento di prospettiva: anziché analizzare gli orientamenti giurisprudenziali derivanti dalle sentenze di maggioranza della Corte, si tenterà di individuare una tendenza giurisprudenziale parallela, prendendo in considerazione le sole opinioni dissenzienti espresse dai giudici di minoranza nelle sentenze relative all’art. 9 CEDU.
L’auspicio è che lo strumento del dissenso possa andare ad influire sul diritto interno dei singoli Stati, cosi che questo si adegui spontaneamente all’orientamento più garantista, producendo anche un incremento degli standard di tutela garantiti dalla CEDU.
Abstract (in inglese)
Since the fall of the Berlin Wall, the religious question has taken on a "new central role” in the current geopolitical and multicultural scenario. This religious protagonism is also reflected in the jurisprudential dynamics and, in particular, in those of the European Court of Human Rights, the organ responsible for the protection of the rights consecrated in the European Convention on Human Rights signed in 1950.
With this essay, a reversal of perspective will be made: instead of analyzing the jurisprudential orientations arising from the majority judgments of the Court, an attempt will be made to identify a parallel jurisprudential trend, taking into consideration only the dissenting opinions expressed by the minority judges in the judgments relating to Article 9 ECHR.
The hope is that the instrument of dissent may affect the national law of the Member States, so that it can spontaneously adapt to the more guarantee-oriented direction, also producing an increase in protection standards guaranteed by the ECHR.
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18 SETTEMBRE 2015
SOMMARIO: 1. Le ragioni di uno studio di diritto comparato sulla tutela della segretezza del voto - 2. La Rivoluzione francese, il suffragio universale e il voto segreto - 3. Il voto palese e il voto segreto alla luce delle teorie di Carl Schmitt e John Stuart Mill - 4. Il principio della segretezza del voto nei sistemi giuridici europei - 5. Il principio della segretezza del voto nelle Carte sovrannazionali - 6. Il principio della segretezza del voto nell‘ordinamento dell‘Unione europea - 7. L‘affermazione del principio della segretezza del voto in Italia, l‘avvento della Costituzione e la scelta per il voto segreto [segue]
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18 SETTEMBRE 2014
Sebbene la Storia non abbia costituito oggetto di particolare interesse da parte della dottrina classica del diritto è indubbio che essa – o meglio gli eventi che ad essa gli autori della scienza storica hanno ricondotto in ragione della rispettiva rilevanza nel lungo cammino dell’umanità – sia stata sovente oggetto di considerazione da parte dei tradizionali attori istituzionali: i legislatori (anche nella loro veste di autorizzatori di decisione assunte in sede internazionale), gli organi deputati all’esecuzione, le corti giudiziali.
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03 SETTEMBRE 2012
SOMMARIO: 1. Il terreno d’indagine. – 2. L’approccio standard delineato dalla legge delega n. 42/2009. – 3. La concreta implementazione dell’approccio standard in alcuni attuativi. – 3.1. Il decreto legislativo n. 216/2010. – 3.1.1. Il graduale approccio verso i costi e fabbisogni standard. 3.1.2. La procedura per la determinazione dei fabbisogni standard. 3.1.3. Alcune succinte osservazioni. 3.2. Il decreto legislativo n. 68/2011. – 3.2.1. I costi e i fabbisogni standard nel settore sanitario. 3.2.2. Alcuni brevi rilievi. –. 4. Semplici annotazioni conclusive.
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30 MARZO 2020
SOMMARIO
SOMMARIO: 1. Premessa. – 2. Le Unvereinbarkeitserklärungen. – 3. Il rapporto tra il Giudice costituzionale ed il legislatore tra l’esperienza italiana e quella tedesca. – 4. Il rispetto della discrezionalità legislativa tra l’esperienza italiana e quella tedesca. – 5. La necessità di evitare “conseguenze eccessive”: l’esperienza italiana e quella tedesca a confronto. – 6. Una breve indagine: tecniche decisorie a confronto. – 7. Conclusioni: necessità di riforma della disciplina degli effetti. Quali modalità?
Abstract (in italiano)
Il presente lavoro affronta il tema della modulazione degli effetti delle sentenze di accoglimento della Corte costituzionale intrecciandolo con l’analisi dell’esperienza tedesca delle Unvereinbarkeitserklärungen, le quali costituiscono lo strumento privilegiato con cui il Bundesverfassungsgericht modula nel tempo gli effetti della declaratoria di incostituzionalità. L’analisi congiunta del modello italiano e tedesco consente di valutare sotto un diverso angolo prospettico la questione relativa ai limiti dell’efficacia retroattiva delle sentenze di accoglimento, la quale ha interessato l’attività del Giudice delle leggi sin dai primissimi anni della sua attività. Il lavoro si struttura principalmente intorno al profilo relativo al rapporto tra Giudice costituzionale e legislatore, ovverosia il perno intorno al quale si muove (o, meglio, dovrebbe muoversi) la giurisprudenza temporalmente manipolativa.
Abstract (in inglese)
The present essay deals with the issue of the modulation of the declaration of unconstitutionality’s effects by intertwining it with the analysis of the German experience of the Unvereinbarkeitserklärungen, which constitutes the privileged flexibilisation instrument with which the Bundesverfassungsgericht modulates over time the effects of the declaration of unconstitutionality. The joint analysis of the Italian and German model makes it possible to assess under a different perspective angle the question concerning the limits of the retroactive effectiveness of the declaration of unconstitutionality which has affected the activity of the Constitutional Court since the very first years of its activity. This essay is structured mainly around the topic of the relationship between the constitutional judge and the legislator, which constitutes the pivot around which the flexibilisation of the declaration of unconstitutionality moves (or, better, should move).
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05 DICEMBRE 2019
SOMMARIO
SOMMARIO: 1. Premessa. – 2. L’intreccio tra forma di governo italiana e forma di governo europea. – 3. La de-istituzionalizzazione del sistema dei partiti e le sue conseguenze. – 4. Alla ricerca di un equilibrio tra tecnica e politica, con sprazzi di “tecno-populismo”.
Abstract (in italiano)
Il contributo trae origine dalla discussione delle tre relazioni della prima sessione: la prima, di Giorgio Grasso, sul nodo delle convenzioni costituzionali legate ad un quadro politico e di un sistema elettorale in profonda, costante, ridefinizione; la seconda, di Tatiana Guarnier, sull'istituzione Governo, a partire dalla evocativa formula del "contratto per il governo del cambiamento" usata dal governo Conte 1, e sulla sua attività; la terza, di Eleonora Rinaldi, sulle dinamiche dei partiti e dei gruppi parlamentari, anche alla luce delle mutazioni del tradizionale principio del divieto di mandato imperativo. Il contributo si articola su tre temi, trasversali rispetto alle tre relazioni: lo stretto intreccio tra forma di governo italiana e forma di governo dell'Unione europea; la "de-istituzionalizzazione" del sistema dei partiti e le sue conseguenze; l'equilibrio tra tecnica e politica, anche alla luce dell'esperienza dei governi "tecnici" e "tecno-populisti".
Abstract (in inglese)
The contribution originates from the discussion of the three reports of the first session: the first, by Giorgio Grasso, on the knot of constitutional conventions in a political framework and an electoral system in deep, constant, redefinition; the second, by Tatiana Guarnier, on the Government, starting from the evocative formula of the "contract for Government of change" used by the Conte 1 Government, and on its activity; the third, by Eleonora Rinaldi, on the dynamics of parties and parliamentary groups, also in light of the changes in the traditional principle of the prohibition of binding mandate. The contribution is divided into three themes, transversal to the three relations: the close intertwining of the form of government in Italy and the form of government of the European Union; the "de-institutionalization" of the party system and its consequences; the balance between technique and politics, also in light of the experience of "technical" and "techno-populist" governments.
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27 GIUGNO 2019
SOMMARIO
SOMMARIO: 1. Una notazione preliminare sulla ricerca: dal conflitto politico al conflitto giuridico. - 2. Una notazione preliminare sul metodo: dal diritto privato al diritto costituzionale. - 3. Le situazioni giuridiche soggettive oggetto del conflitto: i poteri privati del partito e gli interessi legittimi privati degli iscritti. - 3.1. La natura giuridica del partito come soggetto privato titolare di funzioni private di rilevanza costituzionale. - 3.2. I poteri privati del partito e gli interessi legittimi privati degli iscritti come dimensione del diritto costituzionale ex art. 49 Cost. - 3.3. La forma giuridica del partito politico: la relativizzazione della problematica. - 4. La giurisdizione dei partiti. - 4.1. Dal difetto assoluto di giurisdizione alla giurisdizione civile. - 4.2. Gli spazi di sindacato innanzi alle altre giurisdizioni. - 5. L’oggetto della tutela. - 6. I parametri di legittimità. - 7. Le regole della giustiziabilità. - 7.1. La giustiziabilità interna. - 7.2. La giustiziabilità statale. - 8. La tassonomia dei conflitti nella giurisprudenza. - 9. Una notazione conclusiva
Abstract (in italiano)
Il presente lavoro indaga i conflitti di natura giuridica (quindi i conflitti che possono essere oggetto di un giudizio) all’interno dei partiti politici e più specificatamente i conflitti tra il singolo iscritto (o la minoranza) e il partito politico. Il lavoro parte dalla tesi del partito come soggetto privato titolare di funzioni private di rilevanza costituzionale e quindi di poteri giuridici privati, idonei ad incidere in modo autoritativo sulla posizione dell’iscritto, che è titolare rispetto al partito prevalentemente di interessi legittimi privati. L’Autore analizza quindi la giurisdizione dei conflitti (giurisdizione civile ed in via eccezionale speciale), l’oggetto del conflitto (ossia la tipologia di atti espressione dei poteri del partito), i parametri di legittimità utilizzabili nel conflitto (dalle fonti interne alla Costituzione). In una seconda parte del lavoro l’Autore ricostruisce il modello processuale all’interno del quale l’oggetto e i parametri si inseriscono, enucleando le regole della giustiziabilità dei partiti: da una parte la giustiziabilità “interna” (che riguarda gli organi di garanzia del partito) e dall’altra la giustiziabilità “statale” (che riguarda le azioni utilizzabili innanzi alla giurisdizione statale). Il lavoro si chiude con una analisi della tipologia dei conflitti nella giurisprudenza.
Abstract (in inglese)
The paper focuses on legal conflicts (i.e. conflicts that may be subject of judicial proceedings) within political parties, with reference to conflicts between individual members (or minorities) and the political party.
The study is based on the idea which defines political parties as private subjects holding private functions with constitutional relevance. According to this thesis, political parties have legal powers which might influence, in an authoritative way, the position of members who hold mainly legitimate private interests.
Firstly, the author analyses the jurisdiction of conflicts (mainly civil jurisdiction), the object of conflicts (i.e., the type of acts expressing the powers of the party) and constitutional parameters of legitimacy that could be used in the conflict.
Secondly, the author outlines the procedural model and the legal framework of political parties’ justiciability: on the one hand the “internal” justiciability (which concerns parties’ guarantee bodies) and, on the other, the “public” justiciability (which concerns proceedings before State jurisdiction).
The last part of the paper is dedicated to the analysis of national case law on different types of conflicts.
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12 GIUGNO 2019
SOMMARIO
SOMMARIO: 1. Legge formale e parlamentarismo: da corrispondenza consolidata a legame in crisi. In particolare, nella definizione degli indirizzi di politica economica – 2. L’insistente legame tra decretazione di necessità e d’urgenza e normazione di carattere economico (in specie, nell’età maggioritaria) – 3. Legislazione delegata, economia e finanza pubblica: un’incidenza mediata, attraverso riforme di tipo ordinamentale
Abstract (in italiano)
Il contributo tratta il tradizionale tema delle potestà normative del Governo e, specificamente, de-gli atti con forza di legge, declinandolo in un ambito materiale, quello del governo pubblico dell’economia e della finanza pubblica, nel quale sono ormai ricorrenti gli interventi normativi del potere esecutivo, ora sulla base dell’asserita straordinaria necessità e urgenza di provvedere, ora alla luce della predisposizione di riforme di sistema.
Ripercorrendo gli sviluppi che, nella prassi, hanno caratterizzato e connotano il ricorso agli atti con forza di legge a fini di governo pubblico dell’economia, il contributo vuole rilevarne i tratti comuni alla generale proliferazione di decreti-legge e delegazioni di leggi e le specificità, valu-tandone le conseguenze sulla dinamica dei rapporti tra Camere e Governo e sul regime di governo, nonché in relazione al disegno costituzionale di definizione e attuazione degli indirizzi di politica economica.
Abstract (in inglese)
The paper deals with the traditional theme of the Cabinet’s normative powers and, specifically, of acts with the force of law, declining it in a material sphere, that of the public government of the economy and public finance, in which the normative interventions of the executive power today are recurring, now on the basis of the alleged extraordinary need and urgency to provide, now in light of the preparation of system reforms.
Retracing the developments that, in practice, have characterized and connote the use of acts with the force of law for the purposes of public governance of the economy, the contribution aims to highlight the features common to the general proliferation of decrees-law and delegations of laws and the specific features, assessing their consequences on the dynamics of relations between the Parliament and the Cabinet and on the form of government, as well as in relation to the constitutional plan for defining and implementing the economic policy guidelines.
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22 SETTEMBRE 2017
SOMMARIO: 1. Stefano Bissaro – 2. Alessia Careri – 3. Alessio Vaccari – 4. Ilaria De Cesare.
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03 SETTEMBRE 2012
SOMMARIO: 1 Introduzione - 2. Oggetto dell’indagine - 3 Lo scenario internazionale: nessun segnale di diritto di accesso a Internet - 3.1 L’esempio statunitense - 3.2 L’esempio britannico - 4. E in Italia? – 4.1 Il rispetto degli obblighi internazionali e dei vincoli comunitari – 4.2 Il principio d’eguaglianza sostanziale ex art. 3 comma 2 Cost.
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03 SETTEMBRE 2012
Vorrei innanzitutto esprimere il mio più vivo apprezzamento a coloro (e in primo luogo al Presidente del Gruppo di Pisa, il collega Pasquale Costanzo) per aver concepito una struttura del Convegno così articolata e che tocca pressoché tutti i profili legati al tema prescelto: da quello, preliminare, relativo allo statuto costituzionale dei diritti sociali, a quello relativo alla loro implementazione da parte del legislatore e da parte dei giudici (in particolare del giudice costituzionale) [segue]
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14 SETTEMBRE 2012
L’idea che ha ispirato la scelta del tema di questo nostro incontro (“La Costituzione alla prova della crisi finanziaria mondiale”) è nato, come ricorderanno i colleghi presenti l’anno scorso a Fortaleza, dalla convinzione che, di fronte alle dimensione della crisi in atto ormai da quattro anni e che va aggravandosi anziché attenuandosi; di fronte ai riflessi che essa sta producendo sul ruolo delle istituzioni democratiche, non meno che sui diritti dei cittadini, anche i costituzionalisti (e non solo gli economisti) abbiano qualcosa da dire. [segue]
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15 NOVEMBRE 2013
SOMMARIO: 1. Delimitazione del tema – 2. Le politiche sulla normazione e le diverse fasi attraversate: l’origine – 2.1. Segue: la delegificazione – 2.2. Segue: i testi unici misti – 2.3. Segue: la codificazione – 2.4. Segue: la manovra taglialeggi – 3. Uno snodo teorico eluso: la questione della capacità condizionante delle norme sulla normazione – 4. Alla scoperta di un protagonista: l’istituto abrogativo – 4.1. L’abrogazione innominata – 4.2. L’abrogazione differita – 4.3. La clausola di sola abrogazione espressa – 4.4. Le forme abrogative nella manovra taglia-leggi – 5. Conclusione.
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26 SETTEMBRE 2013
Sommario: 1.- L’art. 3, comma 1, del d.l. n. 158 del 2012 e le prime applicazioni della giurisprudenza; 2.- L’irrompere delle fonti extralegali nel giudizio di responsabilità medica; 3.- Codici di deontologia, buone prassi, linee guida, protocolli; 4.- I dubbi di legittimità costituzionale dell’art. 3, comma 1, del d.l. n. 158 del 2012; 5.- Limiti e crisi della legge nella disciplina della responsabilità medica; 6.- L’accertamento delle linee-guida nel processo; 7.- L’intreccio tra diritto, tecnica ed economia nella disciplina della responsabilità medica; 8.- Crisi della finanza pubblica e prestazioni sanitarie; 9.- L’orizzonte della legislazione sanitaria nel dominio della tecnica.
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20 GIUGNO 2015
1. Introduzione. – Osserva Charles Taylor che le società contemporanee stanno diventando sempre più multiculturali, «e nello stesso tempo più porose»: esse «sono più aperte alle migrazioni mutlinazionali, [giacché] sono più numerosi i loro membri che vivono la vita della diaspora e hanno il proprio centro altrove». Al multiculturalismo sono ascrivibili i tentativi di costruire una teoria in grado di fornire una risposta di ordine ai tanti e variegati problemi posti non solo dalla globalizzazione, ma anche dal rinnovato vigore sprigionato dalle ideologie nazionaliste e identitarie.
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