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06 GIUGNO 2014
SOMMARIO: 1.Il modello sociale europeo in crisi e le prospettive di solidarietà nell’Unione europea.- 2.L’inclusione come matrice sociologica del sistema multilivello di protezione sociale. - 3.“Centralismo” o “federalismo” nella garanzia dei diritti sociali? Cenni a un quadro europeo in evoluzione. - 4.Il valore delle autonomie: sussidiarietà, autonomia, democrazia, efficienza. - 5.L’inclusione sociale nel sistema costituzionale delle competenze. 6.Stato sociale e autonomia. 7.Inclusione, esclusione e sperimentazione senza seguito, nella legislazione nazionale e regionale. Quali prospettive?
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06 GIUGNO 2014
SOMMARIO: Prima parte: le autonomie territoriali come elementi costitutivi della democraticità dell’ordinamento italiano. 1. Introduzione: gli spazi della democrazia. 2. La tela di Penelope: tempi e modi dell’attuazione del titolo V della Costituzione. 3. Le Regioni in bilico: il duplice dilemma democratico e federale alla luce della Costituzione italiana Seconda parte: la cittadinanza come territorio d’esplorazione di un nuovo bilanciamento del rapporto centro – periferia. 1. Introduzione: gli spazi della cittadinanza 2. La cittadinanza al banco di prova della residenza. 3. I nuovi confini della cittadinanza.
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06 GIUGNO 2014
1. Il rapporto tra potere, territorio e democrazia nella governance “glocale”. – 2. Il processo di razionalizzazione delle autonomie territoriali alla luce del valore ordinamentale della concorrenza: l’orientamento alla globalizzazione delle autonomie preteso e attuato dallo stato. – 3. La figura dello “stato globale” sullo sfondo dello scenario “glocale” multilivello, ovvero molti stati hanno vissuto, negli ultimi anni, all’ombra dei loro ordinamenti. - 4. La giurisprudenza hayekiana della Corte costituzionale: la normativa-quadro statale e il libero gioco dei processi economici dal globale al locale e ritorno. – 5. Alcune conclusioni.
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06 GIUGNO 2014
1. La dimensione politica delle autonomie territoriali. – 2. L’autonomia politica presidiata delle Regioni. – 3. Evoluzione parallela dei concetti di autonomia e sovranità verso la democrazia costituzionale. – 4. Connotazione democratica della Repubblica tra sovranità e autonomia. – 5. Oltre l’interdipendenza: le politiche di condizionalità come culmine della delocalizzazione. – 6. Per un nuovo ente territoriale autonomo: uno Stato impegnato a perseguire i propri obiettivi costituzionali, cominciando dalla ridefinizione del territorio. – 6.1. Segue: la residenza sul territorio e i diritti sociali. – 6.2. Segue: la residenza sul territorio e i diritti politici. – 6.3. Segue: il territorio come dimensione della coesione e come luogo di prossimità.
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06 GIUGNO 2014
I vincoli europei di bilancio, declinati a livello territoriale attraverso il Patto di stabilità interno, costituiscono limiti ormai stabili e strutturali per qualsiasi tipo di politica regionale che richieda l’utilizzo di risorse economiche. L’obbligo imposto dall’Unione europea ai Paesi membri di contenere i disavanzi statali e il debito pubblico entro valori collegati al prodotto interno lordo costituisce ormai il nucleo fondamentale della costituzione finanziaria europea (art. 126, c. 2, lett. b Tfue). [segue]
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06 GIUGNO 2014
SOMMARIO: Premessa. – I. La nozione di forma di governo e il suo riferimento all'ambito regionale. – 1. Forma di governo, forma-tipo di Stato, sovranità. – 2. Forma di governo e sistema dei partiti. – 3. Partiti, autonomia, territorio. – II. La forma di governo regionale tra differenziazione e uniformità. – 1. La differenziazione: limiti giuridici, praticabilità politica, funzionalità istituzionale. – 2. Il modello a Presidente eletto, tra (neo) parlamentarismo e (iper) presidenzialismo. – 2.1. La “contestualità” della elezione di Consiglio e Presidente, alla luce della sentenza della Corte costituzionale n. 1 del 2014. – 3. L’efficienza della forma di governo a Presidente eletto. – 3.1. Alcuni indicatori relativi all’esercizio della funzione legislativa regionale. [segue]
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06 GIUGNO 2014
SOMMARIO: 1. Premessa. – 2. Dalla nozione di autonomia a quella di autonomia finanziaria. – 3. L’autonomia finanziaria nell’originaria formulazione dell’art. 119 Cost. e nell’attuazione legislativa. – 4. L’autonomia finanziaria nel vigente art. 119 Cost. – 4.1. La fase dell’inattuazione legislativa. – 4.2. La legge n. 42 del 2009 e i successivi decreti legislativi delegati. – 5. L’autonomia finanziaria nelle Regioni a statuto speciale. Cenni. – 6. L’autonomia finanziaria in materia di servizi sociali. – 7. Autonomia finanziaria vs capacità di creare e gestire risorse (soprattutto extra-tributarie): valore o disvalore delle autonomie? Considerazioni conclusive.
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06 GIUGNO 2014
SOMMARIO: 1. Il valore dell‟autonomia ed il principio autonomistico. – 2. La concezione italiana dell‟autonomia: osservazioni sparse sulla “derogabilità” delle norme del Titolo V. – 3. Il concetto di autonomia nelle recenti riforme sugli enti locali. - 3.1 Le norme sulle unioni obbligatorie dei comuni piccoli; le sentenze 22/2014 e 44/2014 della Corte costituzionale. - 3.2 Le norme sulle province nella legge 56/2014 (“Delrio”). - 4. Le recenti norme sugli enti locali e la Carta europea dell'autonomia locale. [segue]
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01 FEBBRAIO 2014
Sommario: 1. L’integrazione degli stranieri extracomunitari e la necessità di una riforma della normativa italiana in tema di partecipazione politica – 2. I diritti politici degli stranieri extracomunitari: il quadro europeo ed internazionale – 3. I diritti politici degli stranieri extracomunitari: il quadro offerto dalla comparazione – 3.1 Paesi che riconoscono (più o meno estensivamente) il diritto di elettorato dei “non cittadini” – 3.1.1 Discipline “inclusive” – 3.1.2 Discipline “intermedie” – 3.1.3 Discipline “selettive” – 3.2 Le peculiari esperienze di Francia e Germania – 3.3 Alcuni spunti di sintesi – 4. L’integrazione politica a livello nazionale: le proposte di legge in tema di diritto di voto degli stranieri extracomunitari – 4.1 Il dibattito in tema di diritto di voto: la questione della fonte competente a disciplinare la materia – 4.2 Le più recenti proposte di riforma – 4.2.1 Disegni di legge costituzionale – 4.2.2 Disegni di legge ordinaria – 5. Best practices in tema di diritti di partecipazione degli stranieri: i più recenti casi a livello regionale e locale – 5.1 L’incentivazione della partecipazione “diretta” – 5.2 L’incentivazione della partecipazione “indiretta” – 5.3 Una partecipazione che favorisce l’integrazione? – 6. Alcune considerazioni conclusive.
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15 NOVEMBRE 2013
Le ragioni che militano a favore di un riordino del diritto dell’Unione europea sono, per molti versi, analoghe a quelle che giustificano o impongono simili inizative a livello nazionale. Tuttavia, anche in questo campo la realtà comunitaria presenta alcune particolarità, aspetti che sono peculiari ai fenomeni di patologia della legislazione europea. Sarà interessante descrivere queste specificità, tanto sul versante dei difetti quanto su quello dei rimedi tentati. [segue]
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15 NOVEMBRE 2013
SOMMARIO: 1. Delimitazione del tema – 2. Le politiche sulla normazione e le diverse fasi attraversate: l’origine – 2.1. Segue: la delegificazione – 2.2. Segue: i testi unici misti – 2.3. Segue: la codificazione – 2.4. Segue: la manovra taglialeggi – 3. Uno snodo teorico eluso: la questione della capacità condizionante delle norme sulla normazione – 4. Alla scoperta di un protagonista: l’istituto abrogativo – 4.1. L’abrogazione innominata – 4.2. L’abrogazione differita – 4.3. La clausola di sola abrogazione espressa – 4.4. Le forme abrogative nella manovra taglia-leggi – 5. Conclusione.
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15 NOVEMBRE 2013
Per comprendere il significato e le funzioni del “riordino della legislazione” occorre collocare il nostro discorso nella dimensione storica, per cogliere, attraverso l’analisi di continuità e discontinuità, il senso attuale di questa attività. L’obiettivo non è limitato alle tecniche di “riordino”, ma vuole toccare problemi diversi: lo sfondo costituzionale, la dimensione politico-istituzionale, il rapporto tra legislazione, interpretazione e applicazione del diritto.
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15 NOVEMBRE 2013
Sommario: 1. Premessa; 2. Quale qualità; 3. I costi della cattiva qualità della normazione; 4. I problemi della qualità della normazione nel loro contesto: la crisi del sistema delle fonti; 5. Le sollecitazioni provenienti dall’Europa; 6. Gli strumenti, gli organi e le procedure della qualità della normazione con riguardo alla fase di formazione delle norme; 6.1. L’antefatto: la qualità della normazione prima delle riforme degli anni Novanta; 6.2. La qualità della normazione in Parlamento: a) i regolamenti parlamentari, l’istruttoria legislativa e il ruolo delle Commissioni; 6.3. Segue: b) il ruolo del Comitato per la legislazione; 6.4. La qualità della normazione nel Governo: a) il DAGL e l’istruttoria degli atti normativi; 6.5. Segue: b) l’Analisi tecnico normativa; 6.6. Segue: c) l’Analisi dell’impatto della regolamentazione; 6.7. Segue: d) la Valutazione di impatto della regolamentazione; [segue]
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01 NOVEMBRE 2013
SOMMARIO: 1. Le scelte dei genitori nell’interesse del minore: un quadro di insieme – 2. L’intersessualismo: la patologia che sfida il dimorfismo sessuale – 3. L’intersessualismo e le sue “cure” – 4. Il “convitato di pietra”: il carattere eterosessuale dell’istituto matrimoniale – 5. L’incertezza del diritto e lo spazio riconosciuto alle scelte genitoriali
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01 OTTOBRE 2013
SOMMARIO: 1. PREMESSA. – 2. SPUNTI OFFERTI DAL DIRITTO SOVRANAZIONALE E STRANIERO. – 3. LA VIA ITALIANA ALLA RAPPRESENTANZA DI GENERE: DALLA PREVISIONE DI LEGGE ALLA MODIFICA DELLA COSTITUZIONE. – 4. IL SEGUITO LEGISLATIVO DELLE NUOVE PREVISIONI COSTITUZIONALI. – 4.1. LA LEGISLAZIONE ELETTORALE NAZIONALE. – 4.2. LA LEGISLAZIONE ELETTORALE REGIONALE. – 5. IN PARTICOLARE: LA L.R. CAMPANIA N. 4/2009 E LA SENTENZA N. 4/2010 DELLA CORTE COSTITUZIONALE. – 6. L’IMPATTO ELETTORALE DELLE PREVISIONI INTRODOTTE. – 7. CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE.
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01 OTTOBRE 2013
Todos los manuales de derecho constitucional refieren, como habitual canon interpretativo, el que impone al juez, cuando una disposición de ley es susceptible de dos (o más) interpretaciones, la una disconforme y la otra conforme a la Constitución, la preferencia de esta última. [segue]
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26 SETTEMBRE 2013
L’Associazione Gruppo di Pisa ha da sempre avuto tra i suoi obiettivi quello di dar voce agli studiosi più giovani. Giovani che hanno avuto la possibilità di conoscersi e di farsi conoscere nelle molte occasioni di incontro promosse dal Gruppo di Pisa nella sua esperienza ormai più che ventennale. Si pensi, anzitutto, ai Convegni annuali, le cui relazioni sono sempre state affidate a giovani ricercatori e la cui formula, con le sessioni di studio pomeridiane dedicate alla discussione delle relazioni stesse, ha permesso lo sviluppo di un dibattito informale che ha sempre coinvolto diverse generazioni di studiosi, dai dottorandi fino ai Colleghi più affermati.
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26 SETTEMBRE 2013
Sommario: 1. Premessa. Scopi della ricerca – 2. L’insegnamento tosatiano – 3. La delegazione legislativa, oggi. Il principio d’inderogabilità delle competenze – 4. Il doppio fondamento di legalità – 5. (segue): Kelsen e il fondamento di validità – 6. Una ricaduta dogmatica: la questione dei limiti ulteriori – 7. Un passo indietro. Carlo Lavagna e le norme interposte – 8. Il doppio fondamento di validità e la legge di delegazione come fonte sostanzialmente costituzionale – 9. . I Limiti ulteriori. Programma di lavoro – 10. Le prassi. La richiesta di pareri – 11. (segue): Le stagioni della semplificazione normativa e la redazione dei testi unici.
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26 SETTEMBRE 2013
SOMMARIO: 1. Premessa. Un oggetto necessariamente sovradimensionato - 2. I vincoli di bilancio europei … - 3. (segue) … nella Costituzione italiana - 4. L’ipotesi della mia ricerca: nuovi miti del vincolo costituzionale come espressione di una “nuova” governamentalità?
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26 SETTEMBRE 2013
Sommario: 1.- L’art. 3, comma 1, del d.l. n. 158 del 2012 e le prime applicazioni della giurisprudenza; 2.- L’irrompere delle fonti extralegali nel giudizio di responsabilità medica; 3.- Codici di deontologia, buone prassi, linee guida, protocolli; 4.- I dubbi di legittimità costituzionale dell’art. 3, comma 1, del d.l. n. 158 del 2012; 5.- Limiti e crisi della legge nella disciplina della responsabilità medica; 6.- L’accertamento delle linee-guida nel processo; 7.- L’intreccio tra diritto, tecnica ed economia nella disciplina della responsabilità medica; 8.- Crisi della finanza pubblica e prestazioni sanitarie; 9.- L’orizzonte della legislazione sanitaria nel dominio della tecnica.
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