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07 GIUGNO 2013
SOMMARIO: 1. Il principio di non discriminazione tra i figli. – 2. La filiazione senza aggettivi. – 3. Famiglia e parentela. – 4. Gli effetti sul riconoscimento. – 5. La prova della filiazione. – 6. Filiazione e tecniche di fecondazione assistita consentite e vietate (donazione di gameti, fecondazione post mortem e maternità surrogata). – 7. La procreazione come diritto. – 8. La nascita indesiderata e il paradosso della non-nascita. – 9. La fecondazione assistita e la libertà procreativa. – 10. Concepito o embrione? – 11. Una legge sotto assedio. – 11.1 (Segue): il diritto al figlio. – 12. Il divieto di donazione dei gameti. – 13. Filiazione senza procreazione.
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07 GIUGNO 2013
SOMMARIO: 1. Le origini dell'istituto e il suo fondamento giuridico. - 2. Le modalità di istituzione e di organizzazione. - 3. Le condizioni per la registrazione. - 4. Le aree di intervento e gli effetti. - 5. Limiti, criticità e prospettive dell'esperienza.
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07 GIUGNO 2013
SOMMARIO: Premessa. - 1. Il divieto di adozione da parte dei single. - 1.1. I casi di adozione da parte dei single previsti dalla legge n. 184 del 1983. - 1.2. Il caso del single ammesso alla procedura di adozione - perché in possesso dei requisiti richiesti nei casi di adozione cd. speciale - omosessuale. - 1.3. Le indicazioni provenienti dalla giurisprudenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo. - 2. Il divieto di adozione da parte della coppia omosessuale. - 2.1. Il divieto per le coppie omosessuali e i casi dell’adozione, della procreazione medicalmente assistita e del matrimonio persone dello stesso sesso originario, ma non più attuale. - 2. 2. Le indicazioni provenienti dalla giurisprudenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo. [segue]
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07 GIUGNO 2013
SOMMARIO: 1. Premessa. Le interazioni tra il diritto di famiglia islamico e quello italiano. – 2. Interazione e scontro. I casi del ripudio e della poligamia. – 3. Un’ipotesi di interazione complessa. Il caso della kafala. – 4. Il difficile inquadramento della kafala rispetto alle coordinate del nostro diritto di famiglia. – 5. Compatibilità a CEDU di eventuali compressioni del best interest del minore. – 6. Gli effetti della kafala nell’ordinamento italiano. Il limite dell’ordine pubblico e l’ipotesi della delibazione. – 7. Kafala e ricongiungimento familiare. Il caso dell’ingresso del minore affidato ad adulti stranieri. [segue]
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07 GIUGNO 2013
SOMMARIO: 1. Premessa – 2. La condizione giuridica dei figli nell’ordinamento prerepubblicano – 3. L’influenza del modello codicistico del 1942 sulla definizione dello status dei figli – 4. L’iniziale rappresentazione restrittiva dello status dei figli illegittimi in ragione delle esigenze di “compatibilità” con quello dei figli legittimi – 5. L’evoluzione interpretativa del Testo costituzionale: l’emersione del principio di responsabilità genitoriale per il fatto della procreazione – 6. L’avvento della attesa riforma del 1975: dal principio di responsabilità per il fatto della procreazione alla codificazione dei doveri-diritti dei genitori verso i figli [segue]
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07 GIUGNO 2013
SOMMARIO: 1. Flussi migratori, diritti sociali e ricongiungimento familiare: considerazioni introduttive. – 2. L’esigenza di una disciplina omogenea sul ricongiungimento familiare nel quadro di una comune scelta di politica legislativa in materia di immigrazione. – 3. La disciplina italiana del ricongiungimento. – 4. Libertà di circolazione, mobilità, ricongiungimento. – 5. (Segue): Il caso del lavoratore subordinato. – 6. La normativa europea sul ricongiungimento nel contesto sovranazionale di politiche a tutela della famiglia e dell’integrazione (2003/86/CE). – 7. Il diritto all’unità familiare nella Costituzione e nella C.E.D.U. – 8. Legislazione multilivello, disomogeneità e disfunzione nel modello del ricongiungimento familiare: considerazioni conclusive.
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07 GIUGNO 2013
SOMMARIO: 1. La tutela delle relazioni familiari nella normativa penitenziaria e il ruolo “guida” assunto dalla giurisprudenza - 2. Un diritto sommerso: la questione dell’affettività-sessualità intramuraria - 3. Il mantenimento dei rapporti con i figli e la tutela dell’infanzia - 4. Le modifiche alla disciplina delle misure cautelari e le nuove “strutture alternative al carcere”- 5. Le modifiche all’ordinamento penitenziario: misure alternative e visite al minore infermo - 6. Prevenzione sociale e diritto all’infanzia nella giurisprudenza costituzionale e in una recente sentenza del Giudice di legittimità - 7. Brevi riflessioni conclusive. Un diritto di natura giurisprudenziale: l’acceso alle tecniche di procreazione medicalmente assistita
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07 GIUGNO 2013
SOMMARIO: 1. Premessa. La primazia del legislatore regionale nelle politiche familiari. – 2. L’evoluzione storica della tutela. La fase a “regionalismo debole” o c.d. individualista. – 2.1 La fase propulsiva. La soggettività sociale della famiglia – 3. La famiglia nelle differenti fonti regionali. – 3.1. Gli Statuti regionali. – 3.1.1. Norme programmatiche irrilevanti ma…..esistenti. – 3.2. L’ingente legislazione regionale sul welfare familiare. – 3.2. I diritti del minore. – 3.2.2. Il Garante dell’Infanzia. – 3.2.3 Le politiche di assistenza e i servizi sociali. – 3.2.4 Le politiche di istruzione. – 4. La legislazione regionale di settore che incide su diritti ed obblighi di certi modelli familiari. – 4.1 La Regione e le politiche abitative. – 4.2 (Ancora) Servizi sociali: un’eccezione “solidaristica” – 4.3. Sulla legittimità costituzionale di questa tipologia di fonti regionali. – 5. Alcuni (provocatori) rilievi conclusivi.
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07 GIUGNO 2013
SOMMARIO: 1.1. “Famiglia” e “Famiglie”: una formula dinamica per nuove realtà alla ricerca di adeguati strumenti di tutela. – 1.2. Le Unioni di fatto. – 1.3 Le Unioni tra persone dello stesso sesso. – 2.1 L’eguaglianza morale e giuridica dei coniugi. – 2.2. La regola dell’attribuzione del cognome paterno ai figli. – 3.1. Lo status di figlio. – 3.2. La procreazione medicalmente assistita. Il diritto di procreare dinanzi alla controversa disciplina contenuta nella l. n. 40 del 2004. – 3.3. La fecondazione eterologa. – 4.1. Le misure di sostegno alla famiglia.
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07 GIUGNO 2013
SOMMARIO: 1. L’autonomia dell’interesse del gruppo familiare: la famiglia come canone ermeneutico, soggetto giuridico e fattispecie. – 2. Il profilo soggettivo del rapporto giuridico come elemento critico di una riflessione sui diritti sociali del gruppo familiare: le nozioni di famiglia e Repubblica. – 3. La solidarietà sociale quale prestazione che forma oggetto dell’obbligazione. L’omessa od insufficiente attuazione dell’art. 31 Cost. e la tutela multilivello dei diritti del gruppo familiare alle misure di sostegno. – 4. Il diritto della famiglia alla liberazione da condizioni di bisogno nella disciplina positiva dei servizi sociali. [segue]
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07 GIUGNO 2013
Sommario: 1. Premessa. - 2. La portata innovativa delle disposizioni costituzionali sulla famiglia e la loro “tenuta” oggi: dall’uguaglianza nella famiglia all’uguaglianza tra “famiglie”? Una prospettiva da verificare. - 3. L’art. 29 cost. costituisce una specificazione dell’art. 2 della Costituzione? Esistono dei diritti “della famiglia” diversi da quelli dei suoi componenti? Alla ricerca di un’identità della famiglia. - 4. Il “nesso” tra famiglia e matrimonio e la presenza solo eventuale dei figli per definire che cos’è la famiglia nell’art. 29 cost. - 5. (segue) Considerazioni sulla presunta uguaglianza tra famiglia legittima e famiglia “di fatto”. - 6. I vincoli costituzionali alla disciplina matrimoniale: il principio di parità morale e giuridica dei coniugi. [segue]
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07 GIUGNO 2013
SOMMARIO: 1. Introduzione. 2. L’idea “larga”, inclusiva, di famiglia, secondo Costituzione con certezza estesa anche agli stranieri (regolari e non). 3. Alcune questioni problematiche in una società tendenzialmente interculturale, attraverso l’esame della giurisprudenza che le riguarda (in particolare, le mutilazioni genitali femminili e la circoncisione). 3.1. Le mutilazioni genitali femminili. 3.2. La circoncisione maschile. 4. Tentativi di bilanciamento “interculturale” e considerazioni conclusive.
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01 FEBBRAIO 2013
La riforma della responsabilità civile dello “Stato-giudice” non è stata ancora realizzata. Ciononostante, è importante tenere ben presenti alcuni tentativi esperiti nell’ultimo scorcio della XVI legislatura, volti a porre rimedio agli inadempimenti indicati dalla sentenza della Corte di Giustizia UE (Terza Sezione), 24 novembre 2011, C 379-10. Si sta facendo riferimento, in particolare, all’emendamento Pini e all’emendamento Severino, presentati durante l’iter del disegno di “legge comunitaria 2011”. [segue]
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01 NOVEMBRE 2012
La forma di governo parlamentare dell’Italia repubblicana è definita nella Parte II della Costituzione, che ne traccia le linee essenziali, poi specificate dalla legge e da fonti subordinate. Sul piano normativo, di livello costituzionale, la forma di governo italiana è rimasta sostanzialmente immutata dal 1948 sino ad oggi, nonostante i numerosi tentativi di riforma, più o meno ampi, che si sono susseguiti negli ultimi 30 anni. [segue]
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01 NOVEMBRE 2012
SOMMARIO: 1. Premessa – 2. Il Clayton Antitrust Act del 1914 e il Depository Institutions Management Interlocks Act del 1977: alle origini storiche del divieto di interlocking directorates – 3. Il controllo pubblico dei legami personali tra imprese nel contesto normativo nazionale previgente – 4. Criticità interpretative, eccessi e lacune della nuova disciplina in materia di legami personali tra imprese concorrenti – 5. Modalità di accertamento della violazione e ruolo delle autorità pubbliche coinvolte – 6. Considerazioni e valutazioni conclusive.
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01 OTTOBRE 2012
SOMMARIO: 1. Il contesto normativo ligure. – 2. La legge regionale n. 7/2007: alcuni elementi salienti. – 3. Partecipazione e rappresentanza degli immigrati residenti in regione: il ruolo della Consulta regionale per l’integrazione dei cittadini stranieri immigrati. – 4. Il ruolo della programmazione regionale: procedimento e contenuti. – 4.1. (Segue) Le politiche abitative della regione Liguria. – 5. Il modello di integrazione della regione Liguria: la chiusura ai CIE e la risposta della Corte costituzionale. – 6. Alcune riflessioni conclusive
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26 SETTEMBRE 2012
SOMMARIO: 1. Introduzione. Rilevanza del tema e difficoltà nell’individuazione della materia “assistenza sociale”. 2. La “prima stagione” della legislazione regionale. 3. La legge toscana n. 72/1999. 4. La legislazione statale degli anni 1999-2000. 5. La riforma costituzionale del 2001. 6. Il nuovo statuto regionale toscano del 2005. 7. La legge toscana n. 41/2005. 8. La legge toscana n. 60/2008. 9. Il welfare in Toscana dal 2008 ad oggi: le principali linee di intervento. 9.1. L’affidamento dei servizi. 9.2. La non autosufficienza. 9.3. Welfare e immigrazione. 10. Un “modello” toscano?
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26 SETTEMBRE 2012
SOMMARIO: 1. L’attivismo delle Corti europee e la sua incidenza sul ruolo delle Corti nazionali, con specifico riguardo a quello della nostra Corte costituzionale (in particolare, il superamento del giudicato di diritto interno, anche costituzionale, per effetto di sopravvenienti e con esso contrastanti verdetti dei giudici sopranazionali). – 2. Il tasso assai elevato di carenza di “democraticità” dell’ordinamento, il problema cruciale della “democratizzazione” della struttura dei processi, sia costituzionali che ordinari (in particolare, l’annosa, irrisolta questione dell’apertura del contraddittorio), la parimenti insoddisfatta istanza per uno stabile ed uniforme utilizzo delle tecniche decisorie [segue]
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14 SETTEMBRE 2012
Con legge costituzionale n. 1 di quest’anno sono state modificate le poche disposizioni della Costituzione del 48’ concernenti la finanza pubblica. La riforma è ancora in itinere perché la pregressa disciplina è tuttora vigente e l’applicazione delle nuove regole è rinviata all’esercizio finanziario 2014. Nel frattempo è prevista, dalla stessa riforma, l’emanazione, entro il 28 febbraio 2013, di una legge ordinaria destinata a specificare ed integrare, mediante disposizioni approvate a maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna Camera, le nuove regole costituzionali. [segue]
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14 SETTEMBRE 2012
L’idea che ha ispirato la scelta del tema di questo nostro incontro (“La Costituzione alla prova della crisi finanziaria mondiale”) è nato, come ricorderanno i colleghi presenti l’anno scorso a Fortaleza, dalla convinzione che, di fronte alle dimensione della crisi in atto ormai da quattro anni e che va aggravandosi anziché attenuandosi; di fronte ai riflessi che essa sta producendo sul ruolo delle istituzioni democratiche, non meno che sui diritti dei cittadini, anche i costituzionalisti (e non solo gli economisti) abbiano qualcosa da dire. [segue]
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